Vibo, lavori in corso sulla SS18: “Riaprirà entro fine aprile, tempi rapidissimi” (VIDEO)

Il prefetto Francesco Zito: "La pubblica amministrazione ha delle lungaggini ma questa volta non ci sono state". Il sindaco Maria Limardo: "Abbiamo bruciato le tappe"

I lavori sulla SS18 nel Vibonese, chiusa (in parte) a causa di una frana, sono già iniziati e – questa la speranza – si concluderanno con la riapertura della strada entro fine aprile. Il tutto grazie alle istituzioni che hanno “bruciato le tappe”. “Siamo qua per dire i lavori sono già iniziati da almeno una settimana (il 16 marzo, ndr). Abbiamo bruciato tutte le tappe – ha detto questa mattina il sindaco di Vibo, Maria Limardo, in una conferenza stampa in prefettura – e abbiamo potuto farlo grazie alla sinergia tra tutte le istituzioni e all’intervento della Prefettura”. A lei ha fatto eco l’ingegnere Silvio Baudi, dell’Anas, che ha ribadito che “possiamo parlare di tempi rapidissimi”.

Circa 400mila euro finanziati dalla Regione.
L’intervento, dal costo di circa 400mila euro, sarà finanziato dalla Regione Calabria a seguito dell’approvazione del progetto che dovrebbe avvenire tra pochi giorni. “Si interviene su un costone, un versante, che si conosce solo superficialmente. Per questo – ha spiegato Baudi – gli interventi di protezione solitamente iniziano con le indagini geologiche. Abbiamo dovuto comprimere il tempo di indagine al minimo, ed è per questo che i 30 giorni non devono essere considerata inattività, ma si tratta di operazioni necessarie per essere efficaci e per non aumentare inutilmente la spesa”.

Le tre fasi e la distruzione dei massi (senza farli esplodere).
Il progetto si articola in tre fasi: una prima di messa in sicurezza generale, per togliere tutti i massi che sono a rischio rotolamento; una seconda di messa in sicurezza di quei tre massi particolarmente grandi; e infine la messa in sicurezza del versante oggetto della frana, tramite la protezione dall’erosione e il contenimento di ulteriori movimenti. “Siamo già in una fase avanzata del primo punto – ha evidenziato l’ingegnere Baudi – e abbiamo già dato impulso alla seconda. Abbiamo scongiurato che ulteriori piogge determinassero altri movimenti dei massi, e questo è molto importante”. Sottolineando infine che tutti i massi che sono caduti sulla strada verranno frantumati e portati via. Come? “Una volta che il masso è in sicurezza vengono fatte delle perforazioni in punti strategici e viene iniettata una particolare malta espansiva che, nel suo processo di indurimento, aumenta di volume e crea delle fratture“. Il tutto, quindi, senza farli esplodere “vista la vicinanza con i centri abitati”.

“Banalizzata la questione dei tempi”.
“Non si tratta di un intervento banale per la quale basta mandare una squadra di operai – ha ribadito il prefetto di Vibo Francesco Zito – è molto più complesso, è un costone che scende fino a mare con alcune criticità. Quello che mi è dispiaciuto, e che è stato anche banalizzato, è la questione dei tempi: da quando si è creato l’evento a quando sono iniziati i lavori è passato un mese, tempi ristrettissimi. La pubblica amministrazione ha delle lungaggini, ma questa volta non ci sono state”. Tempi rapidi, dunque, per riaprire una strada che costituisce “lo snodo principale – ha evidenziato il sindaco Limardo – con le ‘marinate’”. Sottolineando inoltre che “come Comune abbiamo fatto tanto, dall’ordinanza nei confronti del privato a quella di chiusura della strada, dagli incarichi ai geologi ai numerosi sopralluoghi, oltre ad aver accompagnato l’Anas nelle vicende burocratiche”.

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