Scienze & ambiente

Oliva bianca riconosciuta “albero di interesse regionale della Calabria”

Decisione presa su indicazione dell’assessore all’Ambiente, Capitano Ultimo. Approvato inoltre il Piano di sviluppo delle foreste regionali

Olea-leucocarpa

La Giunta regionale della Calabria, guidata dal presidente Nino Spirlì, nella giornata di ieri ha approvato, su proposta dell’assessore all’Agricoltura, Gianluca Gallo, il “Programma regionale per le attività di sviluppo nel settore rurale e per la gestione delle foreste regionali anno 2021-2022”.

Su indicazione dell’assessore all’Ambiente, Sergio De Caprio (alias Capitano Ultimo), è stata anche approvata la delibera per il riconoscimento dell’oliva bianca (pianta “olea europea”, varietà “leococarpa”) “come albero di interesse regionale della Calabria e segno di pace e fratellanza tra i popoli”.

Con lo stesso atto, è stato deciso di promuovere una collaborazione con l’Arsac “per la realizzazione di una specifica attività di riproduzione agamica del patrimonio genetico rinvenuto nei territori dei principali areali olivicoli calabresi”. Inoltre, la delibera stabilisce di definire, con un successivo atto, un rapporto di collaborazione con la Conferenza episcopale calabra “per garantire continuità e tramandare alle generazioni future la tradizione dell’uso dell’olio derivante dall’oliva bianca”.

“L’ulivo bianco torna a essere l’albero della legalità e della fratellanza della Regione Calabria”. È quanto dichiara l’assessore all’Ambiente della Giunta regionale, Sergio De Caprio, dopo la delibera. “Questo albero – spiega l’assessore – è un simbolo che riprende la tradizione e la storia calabrese, introdotto nel VI secolo d.C. nell’isola greca di Kasos dai monaci basiliani. I cittadini calabresi si riappropriano dei propri tratti distintivi, delle radici profonde che li legano a una legalità fondata sulla fratellanza tra le persone e tra i popoli”.

“In questo modo – sottolinea De Caprio –, si riafferma il legame antico con la Grecia e con il Mediterraneo, di cui la Calabria deve e vuole tornare a essere centro di crescita e di sviluppo, valorizzando gli endemismi naturalistici e archeologici, gemme preziose di un turismo culturale unico al mondo. Questa è la Calabria che ci piace, la Calabria dei calabresi”.