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Decreto Sostegno: aiuti per partite Iva e stop cartelle esattoriali

Il governo Draghi conta di dare il via libera entro la prossima settimana. Ecco tutti i provvedimenti

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Entro la prossima settimana verrà la luce il “dl Sostegno”: il Governo conta di dare il via libera al nuovo pacchetto di aiuti per imprese e famiglie. Si tratta del primo provvedimento economico dell’era Draghi, i cui pilastri sono il pacchetto lavoro, con la proroga del blocco dei licenziamenti in scadenza e della cassa Covid, e circa 10 miliardi di ristori per le attività colpite dalla crisi innescata dalla pandemia.

Il decreto, che può contare sui 32 miliardi autorizzati con l’ultimo scostamento di bilancio, finanzierà i contributi a fondo perduto per le partite Iva fino a 5 milioni di euro che abbiano registrato una perdita di un terzo del fatturato e metterà in campo altri 2,1 miliardi per i vaccini e per i farmaci per la cura dei pazienti con il Covid. Secondo una prima bozza in via di definizione, che conta 26 articoli, e nella quale alcune misure come quelle sul lavoro figurano solo nei titoli, saranno sospesi i termini di versamento delle cartelle e degli avvisi esecutivi fino al 30 aprile, ovvero fino alla fine dell’emergenza, ma dal 1 marzo l’agente della riscossione potrà riprendere le notifiche.

Ristori da 1.000 a 150.000 euro
Il contributo a fondo perduta spetterà alle partite Iva con ricavi e compensi non superiori a 5 milioni di euro nel 2019, che nel bimestre gennaio/febbraio 2021 abbiano registrato un ammontare del fatturato e dei corrispettivi inferiore ai due terzi dell’ammontare del fatturato e dei corrispettivi dello stesso periodo del 2019. I ristori andranno da un minimo di 1.000 euro per le persone fisiche, e 2.000 euro per tutti gli altri soggetti, a un massimo di 150.000 euro. L’indennizzo potrà essere erogato come contributo diretto, oppure riconosciuto sotto forma di credito d’imposta utilizzabile in compensazione. L’importo del ristoro dovrebbe essere calcolato in base alla differenza tra l’ammontare del fatturato di gennaio e febbraio 2021 con quello di gennaio e febbraio 2019 applicando una percentuale. Le cifre sono ancora oggetto di discussione ma dovrebbe essere del 20% per aziende con ricavi fino a 400.000 euro, del 15% per quelli tra 400.000 e 1 milione e del 10% oltre 1 milione.

Sanatoria ad hoc per le partite Iva
Si sta anche mettendo a punto la possibilità di definire in via agevolata le somme dovute per le partite Iva in perdita. In particolare, si tratta di una misura ad hoc per i soggetti con partita Iva attiva che hanno subito una riduzione maggiore del 33% del volume d’affari dell’anno 2020 rispetto al volume d’affari dell’anno precedente, e consiste nell’abbattimento delle sanzioni e delle somme aggiuntive richieste. L’agevolazione è riconosciuta a seguito del controllo automatizzato delle dichiarazioni relative ai periodi di imposta 2017 e 2018. Si stima che abbiano registrato un calo del fatturato maggiore del 33% circa il 50% dei titolari di partita Iva tra il 2020 e il 2019. E le sanzioni per omesso o tardivo versamento che non sarebbero riscosse per effetto della definizione agevolata ammontano a 200 milioni di euro.

Altri 2.1 miliardi per i vaccini
In arrivo anche nuove risorse per i vaccini. Il fondo dovrebbe essere incrementato di 2,1 miliardi per il 2021, di cui 1,4 miliardi da destinare all’acquisto dei vaccini e 700.000.000 euro all’acquisto dei farmaci per la cura dei pazienti con Covid-19.

Stop cartelle fino ad aprile
I termini di versamento delle cartelle e degli avvisi esecutivi saranno sospesi fino al 30 aprile, ovvero fino alla fine dell’emergenza, ma dal 1 marzo l’agente della riscossione potrà notificare le cartelle di pagamento, che dovranno essere pagate soltanto una volta decorsi sessanta giorni dal termine del periodo di sospensione.

Saldo e stralcio
Il governo studia lo stralcio dei debiti affidati agli agenti della riscossione dal 2000 al 2015 ma non ha ancora definito la soglia. Nella bozza si prevede la cancellazione delle cartelle senza precisare il tetto dell’importo. Nelle prime ipotesi circolate si prevedeva la cancellazione delle cartelle fino a 5mila euro relative al periodo 2000-2015. Nella relazione tecnica sono contemplate varie ipotesi di soglia: a 3.000 euro, con un costo pari a 730 milioni; 5.000 euro, con un costo di 930 milioni; 10.000 euro, operazione che costerebbe 1,53 miliardi; 30.000 euro, con un costo di circa 2 miliardi e 50.000 euro con un aggravio di 2,34 miliardi. L’annullamento senza soglia di tutti i ruoli costerebbe circa 3,7 miliardi. –

Blocco licenziamenti e Cig
Il pacchetto lavoro è ancora in via di definizione. Nella bozza compaiono solo i titoli delle norme ma non l’articolato delle misure. In base alle ipotesi circolate la cassa Covid pagata dallo Stato dovrebbe essere estesa fino alla fine dell’anno mentre il blocco dei licenziamento dovrebbe essere prorogato fino a giugno, ma non è ancora chiaro se in maniera selettiva o meno. Saranno garantite anche le indennità per i lavoratori stagionali, del turismo e dello sport. E dovrebbe arrivare un miliardo per rifinanziare il reddito di cittadinanza e due nuove mensilità (febbraio e marzo) del reddito di emergenza. La Naspi sarà prorogata per due mesi e ci sarà il rinnovo dei congedi straordinari al 50% della retribuzione per i genitori con figli in quarantena o in dad.

Enti locali e autonomie speciali
Il governo pensa di incrementare il fondo per gli enti locali di 1,6 miliardi, oltre al ristoro di 250 milioni del mancato incasso della tassa di soggiorno, e di destinare 600 milioni in più al fondo per l’esercizio delle funzioni delle regioni e delle province autonome.

Covid hospital
In arrivo 51,6 milioni per prorogare fino al 31 maggio i Covid hospital, ovvero gli alberghi, gli immobili e le strutture che ospitano le persone in sorveglianza sanitaria e isolamento fiduciario o in permanenza domiciliare.

Trasporto pubblico locale
Per far fronte alle nuove misure di sicurezza da mettere in campo, dato il protrarsi della situazione emergenziale, sono stanziati 800 milioni di euro per il trasporto pubblico locale.