Covid, il governo verso un Dcpm: stop a spostamenti tra regioni fino al 31 marzo

Il presidente del Consiglio Mario Draghi è già a un bivio tra governatori che non riescono a dialogare tra loro

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Governatori spaccati nella lotta al Covid e sull’ipotesi di una zona arancione in tutta Italia, ma uniti nel chiedere una svolta netta e chiara al Governo Draghi. La Conferenza delle Regioni convocata per le 17 dal governatore dell’Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, è durata cira due ore (“Serve un cambio di passo. La priorità adesso è la campagna vaccinale, va a rilento”). Sul tavolo il sistema basato sulla suddivisione in zone colorate (bianca, gialla, arancione e rossa) dell’Italia. Proprio le regioni sono in pressing per una revisione del sistema a colori con gli stop and go (l’ultimo dei quali riguarda da domani domenica 21 febbraio Emilia Romagna, Campania e Molise) che impongono cambiamenti difficili da metabolizzare per cittadini e categorie economiche (esempio su tutti bar e ristoranti aperti in zona gialla ma chiusi in zona arancione). Nel mirino anche la nuova riduzione delle dosi dei vaccini annunciata da Astrazenecamossa che ha ormai esasperato i governatori. “Draghi si faccia sentire in Europa”, chiede il presidente lombardo Attilio Fontana. E tra le prime grane del premier ci sarà proprio quella legata alla pandemia: ecco le voci delle regioni, al presidente del Consiglio e ai suoi ministri (Speranza in primis) il delicato compito di trovare una sintesi. Già lunedì, nel Cdm convocato per le 9:30, potrebbe esserci la prima decisione importante, con la proroga (o meno) del divieto di spostamenti tra regioni in scadenza. Sul tavolo il “decreto legge” con le “ulteriori disposizioni urgenti in materia di contenimento dell’emergenza epidemiologica”.