Primo piano 1 vibo valentia

Vibo, giunta e consiglieri costano oltre mezzo milione all’anno

Erogate anche per il mese di gennaio le spettanze agli eletti. Ecco le somme percepite a dispetto di una produttività quantomeno discutibile

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Arriva puntualmente la liquidazione dei gettoni di presenza ai consiglieri comunali di Vibo Valentia. Anche questo mese l’Ente ha sborsato oltre 21mila euro per le sedute della pubblica assise e delle commissioni. Quattrini ai quali si vanno ad aggiungere quelli previsti per il rimborso – erogato a dicembre per circa 30mila euro – per i permessi dei quali gli eletti avevano usufruito per partecipare alle sedute dell’assemblea o delle commissioni. La legge, infatti, stabilisce che “gli oneri per i permessi retribuiti degli amministratori sono a carico dell’Ente presso il quale essi esercitano le funzioni pubbliche”.

Il Consiglio costa mediamente 250mila euro annui e lo stesso costo ha il funzionamento della giunta. Per il 2020, verosimilmente, la spesa è stata leggermente inferiore, perché nei periodi di lockdown le commissioni, sempre molto partecipate, non si sono tenute. Ad ogni modo, anche quest’anno, il costo della politica, per una città che si accinge -salvo miracoli – a dichiarare il secondo dissesto finanziario ammonta ad oltre mezzo milione di euro. Più di quanto era previsto che si sborsasse nella prima rata del piano di riequilibrio al vaglio della Corte dei conti. Al di là di tutto, perché è anche ammissibile che la politica abbia dei costi, altrimenti sarebbe esclusivamente appannaggio di pochi, la domanda sorge spontanea: quella che i cittadini sostengono è una spesa produttiva? Quegli stessi cittadini che ormai da sette anni si vedono le aliquote elevate ai massimi della banda di oscillazione, per via
della situazione contabile disastrosa di palazzo “Luigi Razza” e che, probabilmente, sono attesi da anni ancora più difficili di quelli appena trascorsi?