Smaltimento abusivo di reflui, indagato il sindaco di Corigliano-Rossano Stasi

Il tribunale di Castrovillari ha convalidato il sequestro del depuratore di "Seggio-Amica". Nel registro degli indagato anche due dirigenti e un funzionario comunale

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Questa mattina il tribunale di Castrovillari (l’inchiesta è seguita dal sostituto procuratore Veronica Rizzaro) ha ratificato al Comune di Corigliano-Rossano il sequestro all’impianto di depurazione di contrada Seggio-Amica a seguito dell’indagine condotta dalla Capitaneria di porto di Corigliano partita nel 2019 e che si è conclusa pochi giorni fa con il sequestro del depuratore di contrada “Seggio-Amica”. A finire sott’inchiesta il sistema di essiccazione dei fanghi con il deposito e abbandono incontrollato di rifiuti derivanti dal trattamento delle acque reflue. Anche il Sindaco Flavio Stasi, in qualità di sindaco pro-tempore, risulta iscritto nel registro degli indagati insieme a dirigenti e funzionari comunali. Gli uomini della capitaneria avrebbero rilevato la presenza, nei pressi del depuratore, di diverse vasche di deposito sia in metallo che in cemento armato, adibiti a letto di essiccamento nelle quali erano stati stoccati 84 metri cubi di fanghi di depurazione e 5 metri cubi di vaglio di depurazione.

Stasi “procedimento del 2019 prima che diventassi Sindaco”
Il sindaco Stasi ha spiegato “che si tratta di un procedimento avviato nel maggio 2019, prima che diventassi sindaco, mentre ad essere stati posti sotto sequestro, qualche giorno fa, sono i contenitori di alcuni fanghi posti ad essiccazione, e non l’intero depuratore il quale, purtroppo, è sotto sequestro da anni. I fanghi sono ovviamente stoccati in contenitori idonei. La normativa prevede che possa essere stoccata una quantità limitata di questo materiale, il quale deve essere quindi prelevato e portato periodicamente a smaltimento, mentre il controllo della Guardia Costiera ha rilevato una quantità superiore, che tuttavia secondo i nostri tecnici non era ancora idoneo allo smaltimento perché non ancora correttamente essiccato. In ogni caso – aggiunge il sindaco – ovviamente, il Comune procederà ad eseguire celermente le prescrizioni ed a produrre la documentazione necessaria per spiegare l’accaduto. Approfitto della vicenda per esprimere apprezzamento nei confronti dell’attività di controllo e monitoraggio della Capitaneria di Porto sul versante dell’inquinamento marino e del corretto funzionamento dei depuratori, compito difficile ed importante. Fin dal nostro insediamento – fa presente il sindaco –  infatti, non ho mai fatto segreto di come il nostro sistema depurativo, e più in generale il sistema di gestione delle acque cittadino, presenti problemi importanti che richiedono interventi strutturali. Periodicamente rileviamo pezzi di rete insufficienti o addirittura mancanti, mentre i nostri depuratori sono profondamente sottodimensionati e questo rende molto difficile l’intera gestione degli stessi, ponendo l’Ente, compreso il sindaco pro-tempore, anche nella condizione di poter essere chiamato a responsabilità: è il ruolo del sindaco. Dal canto nostro, come è noto, oltre ad aver attivato più interventi di efficientamento di alcuni dei depuratori ed aver reso efficiente dopo decenni la condotta sottomarina del depuratore di Sant’Angelo, abbiamo lavorato a stretto contatto con il Commissario Nazionale per l’emergenza depurazione e qualche mese fa abbiamo ottenuto l’avvio di un progetto da 36 milioni di euro per il completamento della rete fognaria e l’adeguamento di tutti gli impianti di depurazione. Si tratta dell’intervento strutturale che serve, e l’iter di questo progetto è attualmente in corso. Siamo consapevoli – conclude – e deve esserlo anche la nostra comunità, che solo quando saranno terminati tali interventi potremo uscire dalla procedura di infrazione e vantare un sistema depurativo efficiente, un obiettivo a cui stiamo lavorando duramente e che raggiungeremo nei prossimi anni”.