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Scappano da casa a 14 anni: “Basta lockdown, vogliamo riprendere a vivere”

DALL'ITALIA | Rintracciate dai carabinieri grazie alle indicazioni fornite da un coetaneo

carabinieri inseguimento

“Mi sono stancata di questa situazione, non ne posso più… Non mi fate frequentare i miei amici, sono sempre chiusa in casa”. Nella sua stanza, martedì pomeriggio, c’era questo biglietto appoggiato sulla tastiera del computer che da mesi utilizza per le lezioni a distanza. Ma la ragazzina di 14 anni era sparita, lasciando vuota la sua camera addobbata con i gadget e le passioni di qualunque quattordicenne. Dall’altra parte di Como, una sua compagna di classe, stessa età, stava facendo la stessa cosa: scappare di casa lasciandosi alle spalle solo un messaggio di poche righe, mandato al telefono del padre. “Vi dovete fidare di noi – diceva – le restrizioni sono troppo severe, io voglio vivere e non mi interessa se c’è il Covid”. Così i due genitori, senza sapere nulla uno dell’altro, si sono presentati contemporaneamente, a metà pomeriggio di martedì, nelle caserme dei carabinieri di Albate e di Lurate Caccivio, per denunciare la scomparsa delle ragazzine. Prima avevano chiamato tutti gli amici delle figlie, ma nessuno sapeva nulla. I militari si sono subito resi conto della convergenza delle denunce, e hanno organizzato una ricerca congiunta tra le Compagnie di Como e di Cantù, che si è estesa a tutto il territorio per tutta la notte. Inizialmente era sorto il sospetto che volessero andare a Milano, ma poi il posizionamento dei loro telefoni cellulari, che venivano tenuti spenti e solo saltuariamente riaccesi, ha consentito di localizzarle nella zona di Cantù. Le ricerche si sono quindi concentrate in quella zona, senza esito.

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