Vibo, conti in rosso: esposto contro la dirigente Teti alla Corte dei Conti

Due consiglieri di opposizione, Stefano Luciano e Laura Pugliese rimarcano una serie di responsabilità del più alto funzionario dell'Ente e tirano in ballo anche la politica

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Scontro all’arma bianca sui conti del Comune di Vibo Valentia. Il terreno della diatriba si trasferisce dal Consiglio comunale nelle sedi giudiziarie. Nei giorni scorsi – come rilevato dalla Gazzetta del Sud – due consiglieri di opposizione – Stefano Luciano (capogruppo Pd) e Laura Pugliese (Misto) – hanno presentato un esposto alla Corte dei Conti per denunciare e capire meglio le ragioni che stanno alla base del possibile secondo default finanziario in sette anni a palazzo “Luigi Razza”. L’obiettivo è quello di accertare eventuali errori degli uffici, ma anche significative mancanze da parte della politica, specie laddove a compiere le scelte sono stati assessori competenti nella materia. Nel mirino di Luciano e Pugliese, è così finita inevitabilmente Adriana Teti, la dirigente che da diversi anni si occupa di questioni contabili e, sotto alcuni aspetti, la titolare della delega al Bilancio nell’esecutivo Maria Teresa Nardo che – a loro giudizio  – avrebbe dovuto verificarne l’operato prima ancora che venisse certificato un disavanzo, successivo alla presentazione del Piano di Rientro, di circa 61 milioni di euro.

Secondo quanto si evince dall’esposto, la dirigente avrebbe una responsabilità legata al fatto che gli atti in questione siano figli di precedenti atti da lei sottoscritti; quanto all’assessore, in qualità di tecnico, avrebbe dovuto “rendersi conto” che la dirigenza non aveva prodotto pareri corretti.

Quali sono stati, ad ogni modo, gli addebiti contestati nello specifico dagli eletti agli uffici del Comune e posti all’attenzione della magistratura contabile? Le questioni sono diverse: si va dall’iscrizione in bilancio di poste “non congrue perché sovrastimate”; passando per la sottostima dei costi di conferimento in discarica dei rifiuti, con conseguente formazione di debiti fuori bilancio non correttamente quantificati, fino ad arrivare all’esposizione dell’ente a contenziosi in cui era evidente che avrebbe potuto soccombere. “Emblematica” in tal senso la decisione di impugnare la richiesta di pagamento da parte della Regione di 1.1 milioni di euro per il conferimento in discarica relativo alle annualità 2016-17. Non mancano nell’esposto dei due eletti, pesanti osservazioni relative alle anticipazioni di liquidità. Vicende sulle quali persino la Corte dei conti aveva chiesto chiarimenti specifici, relativi sia alla genesi che all’evoluzione dei provvedimenti

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