LA RIFLESSIONE | Quell’attesa di Gesù Bambino nei giorni difficili della Pandemia

Ti stiamo aspettando perché solo tu con il tuo sguardo premuroso puoi darci la forza di cui abbiamo infinitamente bisogno per superare i difficili momenti che stiamo vivendo

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Caro Gesù Bambino, ti stiamo aspettando. Tutti indistintamente ti stiamo aspettando, nessuno escluso, compresi i finti non credenti che nella tua Forza del Bene, in fondo in fondo, non hanno mai avuto dubbi anche se spesso hanno qualche difficoltà ad ammetterlo. Si, ti stiamo aspettando con le braccia aperte e con gli occhi spalancati di grazia e di mistero. Ti stiamo aspettando con il vestito della festa già pronto e con lo stesso identico incanto degli anni dell’infanzia dove i tuoi umili pastori avevano il sapore dell’attesa e del futuro che non ti inganna.

Ti stiamo aspettando, caro il nostro Gesù Bambino, con lo stesso spirito indomito degli anni ruggenti della giovinezza e dei sempre più travagliati anni a venire dove, ahimè, ne abbiamo viste di cotte e di crude. Forse più di cotte che di crude. Ma questo poco importa. Ti stiamo aspettando, caro Gesù Bambino, perché solo tu con il tuo sguardo premuroso puoi darci la forza di cui tutti noi, nessuno escluso, abbiamo infinitamente bisogno per superare i difficili momenti che stiamo vivendo.

Ti stiamo aspettando, caro Gesù Bambino, per ricevere da te quel calore antico che resiste all’usura del tempo e alle mille capriole della vita. Tra poche ore l’Angelo del Cielo arriverà accompagnato dalla lieta notizia: “Non temete, ecco vi annunzio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi vi è nato nella città di Davide un salvatore, che è il Cristo Signore”. Non vediamo l’ora di abbracciarti.

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