Tropea esclusa dalle dieci finaliste al titolo di Capitale Italiana Cultura 2022

Svanisce il sogno della perla del Tirreno. Il commento del sindaco Macrì: "Non lasciamoci mortificare dall’insuccesso momentaneo"

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Non ce l’ha fatta Tropea. Il sogno della perla del Tirreno di diventare Capitale Italiana della Cultura è sfumato. Tropea è stata esclusa dal novero delle dieci finaliste che parteciperanno alla fase finale della procedura di selezione. A qualificarsi ecco Ancona, Bari, Cerveteri (Roma), L’Aquila, Pieve di Soligo (Treviso), Procida (Napoli), Taranto, Trapani, Verbania (Verbano-Cusio-Ossola) e Volterra (Pisa).

A seguito dell’esclusione, ecco il commento del sindaco di Tropea, Giovanni Macrì:

“Ma Tropea non si ferma!”

“Tanta l’amarezza prodotta dall’esclusione del Progetto di Tropea dalle dieci  finaliste nella selezione della città “Capitale Italiana della Cultura 2022”. A presentare i loro dossiers alla giuria, in audizione pubblica, saranno, infatti: Ancona, Bari, Cerveteri, L’Aquila, Pieve di Soligo, Procida, Taranto, Trapani, Verbania e Volterra mentre restano al palo, assieme a Tropea, Arezzo, Arpino, Carbonia, Castellammare di Stabia, Fano, Isernia, Modica, Molfetta, Padula, Palma di Montechiaro, Pisa, San Severo, Scicli, Trani, Venosa, Verona e Vigevano”. Questo il commento a caldo del primo cittadino.

“A vincere il bando del MIBACT non è la città più bella – aggiunge Macrì – ma quella che riesce a proporre il miglior progetto in termini di apertura culturale, d’innovazione, di trasversalità  e di  capacità di coinvolgimento. Il Gruppo di Lavoro era ben consapevole di queste esigenze ed ha operato in piena contezza dei parametri di riferimento. Le risorse a disposizione sono state enormi relativamente al patrimonio culturale a cui attingere e alle energie umane coinvolte nel percorso di elaborazione e stesura del Dossier”.

“É scesa in campo l’intera Regione con la sua variegata Cultura, generosamente offerta all’iniziativa, e si sono mobilitate competenze, professionalità, idee e progettualità di grande livello. A noi il rammarico di non essere stati accolti tra i concorrenti finali ma anche la serenità di aver  fatto una scelta opportuna e di averla concretizzata in un documento di qualità, comunque da custodire e tradurre operativamente. Il Progetto rimane il prezioso frutto di un percorso innovativo e inconsueto che è riuscito a far confrontare tutta la Calabria attraverso quesiti e risposte che sono serviti a far conoscere meglio le potenzialità  della  nostra bella terra”.

“Il mio sentimento di profonda gratitudine a tutti quelli che si sono uniti nella condivisione di un’idea che certamente non sarà abbandonata ma verrà custodita e valorizzata per dar vita ad altre importanti iniziative di collaborazione all’interno dei territori locali e dell’intera Calabria. Se non siamo risultati tra i dieci progetti da cui emergerà il vincitore sicuramente è perché occorre crescere ancora di più attraverso una maggiore consapevolezza dei punti forti su cui far leva e dei punti fragili  su cui lavorare per ridurre ed eliminare ogni disfunzione”.

“Grazie al Gruppo Operativo di Lavoro che con passione e spirito di Servizio ha ideato e redatto il Documento, grazie al Comitato Tropea, al Lead Partner Comitato Promotore, all’ Ambasciatore d’Onore, al Comitato d’Onore e ai tantissimi che sono stati vicini. Non faccio volutamente i loro nomi perché ognuno è stato importante e significativo, con un’unica eccezione che, sono certo, tutti Voi comprenderete: la nostra Presidente Jole Santelli che ha creduto fortemente nella candidatura di Tropea, che si è prodigata per assicurarle gli opportuni sostegni istituzionali e, soprattutto, ha amato tantissimo la Città  e per lei si sarebbe continuata a spendere”.

“Mi sarebbe piaciuto poterle dedicare la vittoria – evidenza ancora Macrì – ma sono certo che una conquista l’abbiamo ottenuta e questa sì che gliela offro col cuore: nel momento stesso in cui siamo riusciti a coagulare intorno a Tropea non solo l’impegno ma anche l’orgoglio d’appartenenza, il senso di comunità e soprattutto la capacità di sperare e sognare insieme, tutta la Calabria, noi tutti abbiamo vinto, perché abbiamo superato gli individualismi che soffocano precludendo la visione d’insieme di una terra che vale se è unita.

“Non lasciamoci mortificare dall’insuccesso momentaneo e circoscritto ma – conclude il sindaco di Tropea – utilizziamolo come sprone ad andare avanti con umiltà, coscienza dei nostri limiti, ma anche delle nostre enormi ricchezze. Tropea non interrompe il cammino neppure per un istante, continuiamo insieme, proseguiamo  a lottare senza divisioni e distanze interne per far emergere e riconoscere il valore della Calabria e dei Calabresi”.

 

 

 

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