Cronaca

Coronavirus, il nuovo decreto: resta la chiusura dei locali alle 18, aperti la domenica. Stadi chiusi

Il consumo al tavolo è consentito per un massimo di quattro persone non conviventi. Stop a palestre e piscine

Giuseppe-Conte-conferenza-del-3-Giugno

Il nuovo Dpcm che contiene le misure volute dal Governo per contrastare la diffusione del contagio da coronavirus, è stato appena firmato dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte che nel pomeriggio lo illustrerà agli italiani. Nonostante il serrato e duro confronto con le Regioni, restano in vigore le norme circolate nella prima bozza con alcune modifiche. Resta la misura che obbliga la chiusura di ristoranti, bar, gelaterie e pasticcerie alle ore 18 nei giorni feriali. Al termine della riunione, nella notte, tra il premier Giuseppe Conte, i capi delegazione e il ministro Francesco Boccia il governo, non è cambiata linea su una delle misure del Dpcm più contestate dalle Regioni. Apertura solo nel consentire ai ristoranti e bar di restare aperti la domenica a pranzo e nei giorni festivi. Il consumo al tavolo è consentito per un massimo di quattro persone non conviventi. Resta invece consentita senza limiti di orario la ristorazione negli alberghi ma limitatamente ai propri clienti. Resta sempre consentita la ristorazione con consegna a domicilio nel rispetto delle norme igienico-sanitarie sia per l’attività di confezionamento che di trasporto, nonché fino alle ore 24,00 la ristorazione con asporto, con divieto di consumazione sul posto o nelle adiacenze. Il governo sta accelerando sulle misure di ristoro da 1,5-2 miliardi per le categorie messe più in difficoltà dalle misure. Un Consiglio dei ministri potrebbe essere convocato nelle prossime ore. Il Dpcm sarà in vigore da domani al 24 novembre.

Stop a palestre e piscine. Stop alle attività di palestre, piscine, impianti nei comprensori sciistici , centri natatori, centri benessere, centri termali, “fatta eccezione per le prestazioni rientranti nei livelli essenziali di assistenza”, mentre restano aperti parrucchieri ed estetiste. Chiusi centri culturali, centri sociali e ricreativi. Sospese le attività di sale giochi, sale scommesse e sale bingo e casinò. Come anche quelle di parchi tematici e di divertimento. Vietate le sagre, le fiere ed eventi simili. Consentito, invece, l’accesso di bambini e ragazzi. L’accesso del pubblico ai parchi, alle ville e ai giardini pubblici è condizionato al rigoroso rispetto del divieto di assembramento.

Scuola: DAD al 75%. Sospesi i viaggi d’istruzione. L’attività didattica ed educativa per il primo ciclo di istruzione e per i servizi educativi per l’infanzia continua a svolgersi in presenza. Per contrastare la diffusione del contagio, le istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado adottano forme flessibili nell’organizzazione dell’attività didattica ai sensi degli articoli 4 e 5 del decreto del Presidente della Repubblica 8 marzo 1999, n. 275, incrementando il ricorso alla didattica digitale integrata, per una quota pari almeno al 75 per cento delle attività, ma potrà arrivare, secondo quanto prevede il nuovo Dpcm in vigore da domani, anche al 100% modulando ulteriormente la gestione degli orari di ingresso e di uscita degli alunni, anche attraverso l’eventuale utilizzo di turni pomeridiani e disponendo che l’ingresso non avvenga in ogni caso prima delle 9. Ieri i governatori avevano chiesto esplicitamente al governo di prevedere la facoltà di portare totalmente le lezioni a distanza. Ora la palla passa in mano alle autonomie scolastiche, saranno i presidi a decidere la quota di Dad: da questa cifra vanno salvaguardati gli alunni con disabilità e i Bes, ovvero i bisogni educativi speciali. Sono sospesi i viaggi d’istruzione, le iniziative di scambio o gemellaggio, le visite guidate e le uscite didattiche comunque denominate, programmate dalle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado, fatte salve le attività inerenti i percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento, nonché le attività di tirocinio di cui al decreto del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca 10 settembre 2010, n. 249, da svolgersi nei casi in cui sia possibile garantire il rispetto delle prescrizioni sanitarie e di sicurezza vigenti.