Coronavirus, Russo (Unical): “Chiudere le università non è una soluzione”

Il senatore accademico: "Se il nostro sistema di gestione dell'emergenza ha funzionato, perché chiuderlo e non esportarlo negli altri atenei?"

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“È notizia di queste ore quella della chiusura delle attività in presenza degli atenei calabresi, fatta eccezione per quelle che vanno svolte necessariamente in presenza in area sanitaria. Credo che questa non sia una soluzione per un settore indifferibile e altamente prioritario come il diritto allo studio”. Così in una nota il senatore accademico dell’Unical Mario Russo, che aggiunge: “D’altronde, all’Unical, siamo stati in grado di dimostrare che un rientro sicuro può essere garantito anche dai soli atenei.”

Emergenza fronteggiata in tempi record. “Con una forte opera di prevenzione e con un’attività di contact tracing gestita direttamente dall’Ateneo tramite l’app Smart Campus – prosegue Russo – abbiamo fronteggiato in tempi record l’emergenza e i pochi casi emersi dall’inizio dei corsi. Con 3500-5000 presenze giornaliere nel Campus, l’ateneo è riuscito a registrare solo 7 casi positivi, tutti provenienti – come emerso dalle indagini epidemiologiche – da altri focolai e non dall’interno. Per questo, in Calabria, abbiamo avuto un esempio di eccellenza nella gestione emergenziale, lodato dal ministro Manfredi e dalla stampa nazionale e richiesto da altri atenei nazionali, che non merita assolutamente di fermarsi ora”.

Perchè chiudere un sistema che funziona? “Se questo sistema ha funzionato – si domanda il senatore accademico – perché chiuderlo e non esportarlo negli altri atenei? Non sappiamo quanto durerà questa emergenza – avanza – e, dal momento che altro non è che una nuova normalità, dobbiamo avere il coraggio e le competenze per affrontarla e trovare il modo di convivere con questo maledetto virus. Cosa succederà se per i prossimi anni dovesse persistere questa situazione? Saremo costretti a tenere sempre chiuse le nostre Università?”.

Istituzioni si fermino a ragionare. “Chi deciderà di formarsi in Calabria se si potrà rimanere qui pur iscrivendosi online ad un’Università di altre regioni? Che differenza ci sarà tra Atenei e università telematiche?”. “Mi auguro – conclude Russo – che tutte le istituzioni si fermino a ragionare e si ravvedano, prima di intraprendere un percorso che porterebbe al collasso del già sofferente sistema universitario calabrese”.

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