Vibo, studenti poco accorti e la mascherina è ancora un optional (VIDEO)

Nei giorni più difficili della seconda ondata dell'epidemia di Coronavirus, siamo andati a vedere il comportamento degli studenti tra assembramenti ed un uso della mascherina talora inappropriato

I numeri della pandemia di Coronavirus crescono inesorabilmente, anche in Calabria. Dati preoccupanti che dovrebbero far salire la soglia di attenzione di ognuno di noi. Comportamenti responsabili (uso corretto della mascherina, igiene frequente, distanziamento fisico) rappresentano l’urto più efficace all’avanzata del contagio, ma la percezione che si ha in questo momento è che ci sia un certo modo di fare, anche inconscio, che porta ad assumere comportamenti più rilassati, comportamenti non idonei, come se nulla fosse accaduto.

Uno dei temi più scottanti è quello relativo al trasporto pubblico locale, agli assembramenti sui mezzi pubblici nelle grandi città. Così come non sono da sottovalutare gli assembramenti che si creano una volta scesi dalla metro, dai bus, dalla macchina, dai treni.

Vibo è una città piccola, ma nella quale provengono migliaia di studenti ogni mattina dalla provincia, ma non solo. Nell’arco di pochi minuti si coagulano centinaia di migliaia di persone in un ristretto spazio geografico che va, soprattutto, dalla zona della biblioteca comunale lungo le via Palach e Santa Ruba, diramandosi verso piazza Martiri d’Ungheria e verso via degli Artigiani dove ha sede il liceo scientifico “G. Berto”. Tra le 07:20 e le 07:50 ogni mattina gli studenti scendono dagli autobus e molti di loro non portano la mascherina e anche molti che la portano spesso la tengono abbassata. I controlli sono pari a zero e anche se ci fossero non sarebbero necessari per risolvere il problema che rimane prioritariamente di carattere socio-culturale.

La zona della biblioteca è un coacervo di traffico dove ogni mattina si assembrano facilmente gli studenti, così come nelle zone di ingresso davanti agli istituti.

E così, a poco serve rispettare alla lettera protocolli e norme all’interno degli istituti scolastici. Un problema apparentemente irrisolvibile, se non attraverso la responsabilità ed il buon senso che devono usare i giovani e gli studenti per evitare che la situazione possa peggiorare anche nel Vibonese.

 

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