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Dimissioni Cotticelli, arrivano le prime reazioni: “Servono commissari che conoscono la Calabria”

Politica e sindacati chiedono l'intervento del ministro della Salute Speranza. Il deputato del M5S Sapia: "Cotticelli è un galantuomo che si è trovato al posto sbagliato nel momento più delicato"

cotticelli

“Dopo la annunciate dimissioni da parte del commissario alla sanità calabrese, Saverio Cotticelli, e della sua vice, Maria Crocco, mi auguro che entrambi lascino per sempre la gestione del piano di rientro dal disavanzo sanitario regionale. Servono nuovi commissari che conoscano il territorio e non abbiano alcuna riverenza rispetto alla burocrazia ministeriale, ancora guidata dai dirigenti Andrea Urbani e Angela Adduce, di cui ho da tempo chiesto la sostituzione, ritenendoli responsabili quanto Crocco e Cotticelli”. È quanto afferma, in una nota, il deputato M5S Francesco Sapia della commissione Sanità della Camera.

Cotticelli “galantuomo”. “Cotticelli è un galantuomo – aggiunte Sapia – che si è trovato al posto sbagliato nel momento più delicato, la Crocco ha invece il controllo degli aspetti tecnici, sicché sono sue le responsabilità principali dell’andamento della sanità calabrese”. “Se fossero formalizzate le dimissioni di Cotticelli e Crocco, il governo dovrebbe – rimarca il deputato del Movimento 5 Stelle – impedire la colonizzazione della sanità calabrese, peraltro confermata dalla nomina di diversi manager provenienti da fuori, lontani dal contesto sanitario regionale e dai problemi quotidiani”.

Regione “brancola nel buio”. Sulla questione è intervenuto anche Francesco Pitaro, consigliere regionale del gruppo misto, secondo cui si tratta di “dimissioni-disfatta” che arrivano “quando la sanità più fragile del Paese avrebbe maggiore bisogno, specie di fronte all’impennata dei contagi, di una governance responsabile, competente e dialogante con le istanze più rappresentative della società calabrese”. Aggiunge Pitaro: “Debiti alle stelle nelle varie aziende sanitarie e, a quanto si capisce, fuori controllo, inefficienze burocratiche e impossibilità, nonostante l’abnegazione di medici e infermieri, di garantire ai calabresi prestazioni dignitose. Una sfilza di fallimenti che vanificano da anni l’articolo 32 della Costituzione e che adesso esigono dal ministero della Salute un suo intervento risolutivo, diretto ed autorevole, visto che la Regione al momento brancola nel buio”.

Debito pagato dai calabresi con aumento delle tasse. Le dimissioni di Cotticelli secondo i sindacati, in particolare Tonino Russo di Cisl Calabria, “accelerano la necessità di una verifica da parte del Ministro Speranza dello stato del sistema sanitario nella nostra regione e della complessiva riorganizzazione del settore”. “Finora – sottolinea il segretario della Cisl regionale – i calabresi, con le loro tasche, stanno ripianando il deficit della sanità attraverso l’aumento di Irpef e Irap. Altro che piano di rientro: le cifre che circolano parlano del raddoppio di uno sforamento nel bilancio che già lo scorso anno avevamo denunciato come allarmante! Questo è il momento di dare finalmente risposte attese da anni alla domanda di servizi sanitari all’altezza dei tempi e delle sfide attuali e future in termini di strutture, di tecnologie, di operatori”.

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