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Chi può spostarsi in moto per sport o per divertimento?

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Chi può spostarsi in moto per sport o per divertimento?

La situazione attuale ha comportato non pochi problemi anche agli sportivi, desiderosi di non fermare l’attività fisica, per svago o per allenamento. Questo stop ha coinvolto anche gli amanti della sella e delle due ruote, che non hanno potuto esercitare il loro sport preferito a causa delle restrizioni in merito.

Con il decreto del 26 aprile, il governo ha dimostrato una certa apertura in tal senso, dando uno spiraglio a chi ha dovuto rinunciare, negli ultimi mesi, a questo svago. Si tratta naturalmente di disposizione abbastanza generali, che quindi vanno contestualizzate nell’ambito dei luoghi di appartenenza e che sono soggette alle limitazioni locali.
L’FMI, la Federmoto, ha cercato però di far luce sulle nuove possibilità, chiarendo alcuni punti che premono molto ai motociclisti più accaniti.

Chi dà l’autorizzazione?

La Federmoto tiene subito a precisare che la decisione non dipende da lei, quindi non può autorizzare o meno l’attività in questione. Le direttive, infatti, sono tutte incluse nel decreto nazionale e anche nelle decisioni degli Organi di ogni Regione e Comune.

Per quanto concerne, invece, il mondo dello sport, bisogna fare riferimento alle linee guida del Ministero dello Sport, della Federazione Medico Sportiva e delle varie Federazioni Sportive, che valutano tutti i rischi derivanti dall’esercitazione relativa allo sport in questione.

Si può andare in moto per svago?

Brutte notizie per gli amatori, che non potranno praticare il loro sport preferito né su strada né fuori strada. Il decreto è chiaro in merito: non solo è vietata l’attività ludica ma quella sportiva, concessa nella parte esplicata nel comma f, non fa riferimento all’attività agonistica.

Quella, infatti, si limiterà solo agli allenamenti effettuati in maniera del tutto individuale e a porte chiuse, esclusivamente per quanto concerne gli atleti di interesse nazionale. I limiti di spostamento nella regione o al di fuori restano immutati: niente da fare, se vi aspettavate una rinnovata libertà in merito.

I dubbi sul comma f

Chi ha letto il decreto, si è soffermato proprio su questo punto: è possibile infatti dare varie interpretazioni dei termini “attività sportiva” e “attività motoria”. Qui interviene la Federmoto, che spiega meglio questo comma, facendo riferimento alle definizioni date dall’OMS.

Per attività motoria o fisica, quindi, si intende “ qualsiasi movimento corporeo prodotto dai muscoli scheletrici, che richiede un dispendio energetico superiore a quello in condizioni di riposo.”
Va da sé che si parla non solo di attività sportiva ma anche di quella di chi fa un lavoro manuale e di chi svolge un’attività quotidiana di movimento, come il semplice camminare, il ballare, l’andare in bicicletta, etc.

Lo sport invece implica un’attività motoria che coinvolge anche le capacità psicofisiche di chi la esercita, a livello di esercizio semplice oppure agonistico.

Si può andare in moto per sport?

In conclusione, è possibile svolgere questa attività sportiva solo da parte di atleti riconosciuti a livello nazionale: ma chi sono?
La Federmoto non sa dirlo purtroppo con precisione, infatti afferma che: “In tutte le discipline sportive le federazioni definiscono un gruppo di atleti come di interesse nazionale o probabile olimpico. Questo riconoscimento individua quegli atleti di eccellenza che fanno parte dei programmi di sviluppo tecnico in vista della partecipazione ai giochi olimpici o alle manifestazioni internazionali. Il settore tecnico della FMI sta inviando un’attestazione a tutti coloro che appartengono a questa categoria di atleti (Talenti azzurri, piloti di interesse nazionale e Talenti nazionali oltre ai piloti iscritti ai campionati europei e mondiali FIM/FIME e i ragazzi del progetto MIUR”.”

La reazione dei bikers

La community online Bikerface ha lanciato una petizione per far autorizzare dal Governo le uscite dei motociclisti, sul territorio nazionale, senza limiti in termini di chilometraggio. Sono stati ben 20 mila i biker a rispondere positivamente all’appello, che fa riferimento all’articolo 3 della Costituzione.

Cosa dice? “È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.”

Secondo i motociclisti, “il pieno sviluppo della persona” è attinente anche con l’esercizio delle proprie passioni, come la moto; tra l’altro, non si tratta neppure di uno sport che va contro le regole antivirus.

Riusciranno i nostri eroi nell’impresa? Nell’attesa potranno consultare siti come https://autopazzo.it/ per verificare quale sia il casco migliore oppure come prendersi cura della propria motocicletta, prima di rimettersi finalmente in sella.