Vibo, emergenza idrica a Piscopio e nelle Vene: “Le persone sono disperate”

La politica discute della mancanza di acqua nelle frazioni. L'assessore Giovanni Russo: "Siamo un po' in ritardo ma abbiamo intenzione di fare le cose per bene"

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Un ordine del giorno urgente – presentato nel Consiglio comunale di Vibo dai consiglieri di “Vibo prima di tutto” Loredana Pilegi e Pietro Comito, da “Vibo Democratica” con a capo Marco Miceli, e dal M5S – per affrontare l’emergenza idrica nelle frazioni di Piscopio, Vena media e inferiore. Un problema, si legge nel provvedimento, “non più procrastinabile” e per il quale si chiedeva di impegnare il sindaco Limardo e la Giunta “ad assumere tutte le iniziative necessarie a risolvere nell’immediatezza la gravissima carenza idrica”.

“Dal 30 aprile non arriva un goccio d’acqua”. “Vorrei capire perché Piscopio rimane sempre senz’acqua e perché non ci sono soluzioni al problema – ha tuonato Pilegi in aula – la gente è inferocita, telefona a me che non sono neanche di Piscopio perché evidentemente non ce la fa più. Servono soluzioni immediate, non domani o dopo domani ma oggi”. “Una vicenda che ci sta portando all’esasperazione – ha poi evidenziato Pietro Comito – la gente è disperata, vi giuro disperata, per un problema che si può risolvere. Fate allacciare le persone alla nuova rete idrica, estirpiamo questo male che è la rete vecchia, dove rubano, dove fanno quello che vogliono, dove non pagano l’acqua. Non ho mai parlato di me, ma è dal 30 aprile che a casa mia non arriva un goccio d’acqua”.

C’è un ritardo “ma vogliamo fare le cose per bene”. A loro hanno risposto il sindaco Maria Limardo e l’assessore ai Lavori Pubblici Giovanni Russo. “Noi stiamo facendo il nostro – ha affermato il primo cittadino – ma ricordiamoci da quale livello partiamo. Un conto è partire da un livello normale, ma se parto da meno 5, meno 10, meno 100, sarà complicato vedere i progressi se prima non si colma il gap”. “A Piscopio non esiste carenza idrica – ha poi proseguito Russo – esiste un utilizzo improprio. Siamo andati a verificare in che modo la rete nuova è stata realizzata, mancava qualche lavoro e abbiamo provveduto. Non dobbiamo correre nell’allaccio e poi incorrere in qualche errore. Siamo un po’ in ritardo, è vero, ma purtroppo c’è carenza di personale tra gli interventi nelle scuole e per i seggi elettorali. A me risulta un problema in una via, non da mesi ma da circa 9 giorni, per mancate manovre, perché hanno minacciato il manovratore”. “Siamo un po’ in ritardo – ha concluso l’assessore – ma abbiamo intenzione di fare le cose per bene”.

Maggioranza “in panne” e mozione bocciata. “Se il manovratore è minacciato che vadano i carabinieri – ha poi ribattuto Loredana Pilegi – altrimenti vince la legge del più forte. Ed è giusto colmare il gap, ma ora partiamo da zero con la nuova rete idrica, almeno che la Giunta ci dia una tempistica per quando allacciarci”. Niente da fare: l’ordine del giorno, sebbene chiedeva soltanto di risolvere il problema, è stato bocciato. “E in realtà non ho capito il perché” afferma incredula la stessa Pilegi. Una risposta prova a darla Marco Miceli: “Stiamo assistendo a un’evidente scollatura della maggioranza. È una vicenda abbastanza eclatante – afferma – all’inizio hanno votato favorevolmente all’urgenza, il sindaco in primis, e solitamente dopo che si approva l’urgenza si approva anche nel merito. Si è palesato quindi un Consiglio completamente scollato dove la maggior parte dei consiglieri ha preferito seguire l’assessore e non il sindaco in una problematica così seria, che per poterla risolvere necessita di maggioranze stabili. Si evince, anche dalla rimodulazione delle deleghe – conclude Miceli – che questa Amministrazione è in panne”. (a.s.)

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