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Traffico fuori controllo a Vibo, divieti elusi e assembramenti nelle ore della movida

Il dirigente della Municipale Domenico Scuglia: "Una spiegazione c'è. Non abbiamo vigili a sufficienza. Senza Piano di riequilibrio approvato non è possibile rimpiazzare chi è andato in pensione"

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Sono sempre meno i vigili urbani sul territorio. A Vibo Valentia, tra pensionamenti e difficoltà a riassumere per via della disastrosa situazione finanziaria del Comune, la situazione non è certo delle migliori. E ovviamente i soliti noti non perdono occasione per darsi alla pazza gioia. E continuare a fare il bello e il cattivo tempo. In alcuni momenti della giornata il traffico sembra fuori controllo, al centro come nelle periferie. Ad esempio, il divieto di accesso a Longobardi praticamente è come se non esistesse più. Laddove nessuno avrebbe dovuto transitare, ad eccezione dei residenti autorizzati, è capitato di notare persino incolonnamenti. Per non aprire il capitolo distanziamento sociale. Quasi impossibile da ottenere già in condizioni di normalità è stato un obiettivo pressoché inattuabile per i pochi vigili urbani in servizio nelle aree a ridosso delle spiagge, specie nelle zone balneari.

E ancora… Corso Michele Bianchi a Vibo Marina, ma anche l’area dei locali del centro e del centro storico, nelle ore cruciali del week end sono state prese d’assalto dai giovani.

Ma una risposta a tutto questo c’è. La fornisce l’attuale dirigente della Municipale Domenico Libero Scuglia subentrato temporaneamente al comandante dei vigili urbani Filippo Nesci. “Vero che ci sono pochi vigili per strada. Se guardiamo ai numeri del Corpo di polizia municipale – ha chiarito Scuglia – scopriamo che almeno 12 dipendenti non risultano idonei alle mansioni esterne”. Ergo, “per gestire la viabilità urbana rimangono in tutto – ha sottolineato ancora Scuglia – sette vigili assunti a tempo pieno”. Palazzo “Luigi Razza”, dunque, soffre di una seria carenza di personale. “E chi è al lavoro – sbotta ancora il dirigente della Municipale – in diversi casi gode di permessi e certificazioni speciali, basti pensare alla legge 104”.

E ancora: “Almeno quattro uomini in divisa nel corso dell’ultimo anno – ha concluso – sono andati in pensione”. Ovviamente, “nessuno di loro è stato rimpiazzato”. La motivazione è nota da tempo: “Senza l’approvazione del Piano di riequilibrio non è possibile procedere a concorsi e dunque ad assunzioni”.

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