Politica

Caccia, stabilito il calendario: stagione aperta dal 20 settembre

La Giunta regionale ha inoltre modificato il disciplinare della gestione del cinghiale per arginare l'emergenza: formalizzata la riduzione del numero minimo di partecipanti alle squadre di caccia

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Fissate la date della prossima stagione caccia. Nel corso dei lavori dell’ultima seduta la Giunta regionale, presieduta da Jole Santelli, su proposta dell’assessore ad Agricoltura, Caccia e Pesca, Gianluca Gallo, ha approvato il calendario venatorio 2020/2021, definito in coda ad una fase di confronto e dialogo in sede di Consulta faunistico-venatoria regionale, con i rappresentanti delle associazioni ambientaliste, agricole e venatorie.

Si parte il 20 settembre. Con il provvedimento adottato, in particolare, si definiscono le specie cacciabili, i limiti di carniere, le modalità di caccia, i periodi di addestramento ed allenamento cani. Inoltre, si fissano le date di apertura e chiusura al prelievo venatorio: sarà possibile cacciare il 2, il 6 e il 13 settembre prossimi in preapertura ed a seguire, dal 20 settembre al 31 gennaio successivo, in regime di apertura generale. Infine, dal primo al 10 febbraio 2021, sarà consentita esclusivamente la caccia ai nocivi.

Importante cambio di passo. “Le scelte adottate – sottolinea l’Assessore Gallo – sono il risultato di una concertazione ampia e proficua, segno di un cambio di passo importante e di un metodo che intendiamo seguire anche nell’avvenire, per ridefinire compiutamente la fisionomia del mondo della caccia calabrese. Il positivo parere dell’Ispra e l’osservanza dei principi fissati nelle direttive 2009/147/CE e 92/43/CEE, poi, consentono non solo coerenza rispetto agli indirizzi del piano faunistico venatorio regionale vigente, ma anche il rispetto delle stringenti norme dettate dal ministero dell’Ambiente per l’esercizio venatorio nelle aree Sic e Zps”.

Emergenza cinghiali. Grande attenzione è stata inoltre riservata all’emergenza rappresentata dal lievitare sul territorio della presenza degli ungulati: dopo aver portato nelle settimane passate da 3mila a 10mila il numero dei capi da abbattere, richiedendo al contempo al ministro alle Politiche Agricole e Forestali l’attivazione di strumenti anche legislativi in grado di assicurare soluzioni definitive al problema, sempre su impulso dell’assessore Gallo la Giunta regionale ha apportato delle modifiche (valide per la sola stagione 2020/2021) al disciplinare per la gestione faunistico venatoria del cinghiale. Nello specifico, sono state formalizzate la riduzione del numero minimo di partecipanti alle squadre di caccia al cinghiale (da 20 a 15 componenti) per l’iscrizione nell’apposito registro e la proroga dei termini di presentazione delle domande di iscrizione.