Ex candidato sindaco per il centrosinistra alle elezioni del 2019 e prima ancora presidente del Consiglio comunale durante la Giunta Costa. Stiamo parlando di Stefano Luciano, avvocato, 39 anni, che ai microfoni di Zoom24 lancia un’iniziativa pubblica che si terrà a fine agosto per mettere insieme le “migliori competenze” della città per risollevare una Vibo che vive “una situazione drammatica”. L’ingrediente principale, afferma, sarà il dialogo e il dibattito politico che al momento manca “per colpa della maggioranza” che porta avanti “solo offese di natura personale”. Il tutto senza tralasciare le liste inquinate da personaggi poco limpidi, le altre forze di opposizione e il fondamentale ruolo dei giovani. Con un’idea chiara sul principale responsabile dei problemi cittadini: il senatore Giuseppe Mangialavori. “Certamente è un bravo ragazzo e un ottimo professionista – commenta Luciano – ma è incapace sul piano politico e lo ha dimostrato fattualmente”.
Consigliere Luciano, partiamo dalla situazione generale del territorio. Vibo è una città triste, degradata, non curata. Una città che imbruttisce e non spinge le persone a dare il meglio di sé. Qual è a suo avviso la condizione attuale della città?
Vibo sta vivendo una situazione drammatica sia dal punto di vista sociale che economico. Questa Amministrazione non riesce a dare le risposte che la città meriterebbe. Non c’è nessuna attività di natura straordinaria, come ad esempio il reperimento di fondi europei che darebbero ossigeno dal punto di vista economico e occupazionale, ma manca addirittura l’attività ordinaria nei settori più importanti, ad esempio l’ambiente – la città si presenta sporca, il verde pubblico non è curato – ma anche il settore dei lavori pubblici con le strade che non sono tenute bene e le grandi e piccole opere pubbliche che sono ferme. Pensiamo ad esempio al progetto che dovrebbe dividere le acque bianche da quelle nere e che sarebbe importante soprattutto per Bivona e Vibo Marina. È ferma anche l’urbanistica: è stato approvato un piano strutturale solo per dare corso a un’attività propagandistica, ma è un piano anacronistico, che segue linee guida del 2014 e che cristallizza tutti i vincoli urbanistici del territorio. Sarebbe stato più opportuno prima pensare alla messa in sicurezza del territorio, sbloccare l’edilizia, dare a Vibo Marina una vocazione turistica. Lo stesso dicasi per il commercio, con un assessorato fermo e nessun piano di rilancio. Solo tasse per i commercianti che sono in difficoltà e vorrebbero un sostegno concreto da parte dell’Amministrazione.
La situazione è questa, ma ci sono delle soluzioni concrete da perseguire? Anche per far si che l’opposizione non pensi solo a dare fastidio ma sia anche costruttiva.
Intanto sarebbe opportuno, una volta per tutte, abbandonare le polemiche personali e le guerre tra bande che continuano ancora oggi a caratterizzare la politica locale. Io sento ad esempio un atteggiamento di forte pregiudizio nei miei riguardi da parte della maggioranza: non mi fanno discutere gli ordini del giorno nel Consiglio comunale. E ogni qual volta intervengo ci sono poi degli attacchi di natura personale, non si entra mai nel merito. Intanto bisogna abbandonare i pregiudizi e lavorare insieme a soluzioni concrete. Per esempio per quanto riguarda il commercio una soluzione sarebbe quella di incidere sui canoni di locazione e ridurre in maniera definitiva le tasse, attingendo al fondo di solidarietà previsto dal Governo.
In occasione della fine del mese di agosto, inoltre, ci sarà certamente un’iniziativa importante che chi le parla organizzerà insieme a Raffaele Mammoliti, Enzo Insardà, Francesco Colelli, Mimmo Consoli e anche Elio Costa. Faremo un’assemblea pubblica dove inviteremo le associazioni, le forze produttive e gli imprenditori di questo territorio per iniziare a ragionare sul modello di sviluppo di città e per mettere a disposizione le migliori competenze per iniziare a declinare un progetto alternativo a questa Amministrazione. Andrò a trovare presto il sindaco per dirle che bisogna smetterla con queste polemiche e con gli attacchi personali ed iniziare a ragionare nel merito delle problematiche. Se vorrà accogliere questo invito bene, ma se vuole continuare su questa strada allora le consiglio di dimettersi al più presto per dare la possibilità a gente onesta e competente di poter gestire la cosa pubblica.
Torniamo un attimo sul problema della mancanza di dibattito per poi approfondire questa iniziativa. Ci sono diversi studi che correlano il funzionamento della democrazia allo sviluppo di una comunità. Secondo lei c’è quindi al momento un problema di dibattito democratico e non si riesce, di fatto, a instaurare un vero dialogo tra maggioranza e opposizione?
Si è così. Basta guardare le sedute in streaming del Consiglio comunale, e tutti gli ordini del giorno che abbiamo presentato e che non sono stati discussi, per rendersi conto che ogni qual volta l’opposizione pone delle questioni di merito ci sono degli interventi che si basano sull’attacco personale. Qui il dibattito democratico non è più costruttivo perché non c’è un confronto nel merito per cercare di aiutarsi a trovare delle soluzioni a favore della città. Evidentemente qualcuno ha paura di poter perdere la propria postazione ed un potere fine a se stesso che da anni esercita sulla città.
C’è chi dice che la qualità di un governo dipenda anche dalla qualità dell’opposizione. L’opposizione vibonese ha qualche colpa per questo mancato dialogo?
Credo che l’opposizione sia stata fondamentalmente sempre aperta, al di là di piccole sfumature. Credo ci sia stato un atteggiamento di natura pregiudiziale, quasi personale, da parte della maggioranza che ha rancore ed astio nonostante abbia vinto le elezioni. Quasi a non voler affrontare il discorso di merito perché poi si marcano delle differenze anche di qualità. E obiettivamente l’opposizione esprime delle qualità. Ci sono delle figure che hanno dimostrato di avere dei contenuti, di avere una visione strategica che invece manca nella maggioranza.
Nel progetto politico che vuole mandare avanti intende includere anche le altre forze di opposizione? Ci sarà questo tentativo di apertura?
Assolutamente si. Le dico con una certa chiarezza che non c’è bisogno di fare un tentativo vero e proprio, io credo che con alcuni consiglieri comunali di opposizione a cui riconosco una grande qualità – il riferimento è ad esempio a Laura Pugliese e Giuseppe Policaro – c’è una matrice culturale comune, che nasce anche dall’aver militato per tanto tempo all’interno del medesimo gruppo che è Vibo Unica. Credo che questa forte sintonia, che ci ha visto anche protagonisti di battaglie comuni, non possa andare dispersa per il solo fatto che io sono entrato nel Pd e loro hanno deciso di rimanere civici. Ci dev’essere questo sforzo di andare al di là del Pd, anche per declinare in futuro un’alternativa seria di governo. Questo non vuol dire, però, che io uscirò dal Partito Democratico. Significa che bisogna trovare dei punti di contatto.
Questi punti di contatto si possono trovare anche con un’altra forza di opposizione – tra le più produttive in Consiglio comunale – come il M5S? Può essere incluso in questo progetto, e secondo voi accetteranno, essendo da sempre contro la “vecchia” politica?
Io credo di si anche perché con il M5S il dialogo, sin dalla prima seduta del Consiglio comunale, non solo è stato presente ma anche produttivo. Abbiamo sostenuto insieme battaglie importanti, veda da ultimo quella sul Psc. C’è una progettualità politica nazionale che riguarda il M5S e sono convinto che anche a livello locale abbia in sé quelle esperienze e quelle personalità che possono rappresentare insieme a noi un’alternativa a questa classe di governo di centrodestra che continua a fallire.
Torniamo al nuovo progetto politico. Rispetto ai nomi che ha fatto sembra che quello dell’ex sindaco Elio Costa sia un po’ estraneo, avendo guidato una colazione di centrodestra, rispetto agli altri promotori che vengono da una tradizione di centrosinistra.
Elio Costa è intanto un ex magistrato che ha sempre fatto della legalità una condotta di comportamento politico e amministrativo. Ed è sempre stato un soggetto super partes. Anche nella precedente amministrazione non ha governato insieme ai partiti ma a delle forze civiche: è un uomo della società civile che proviene dall’esperienza civica, un magistrato che ha fondato un comitato per la difesa dell’Ambiente e della Legalità. Ritengo sia uno degli intellettuali che possono dare un contributo serio ad un progetto politico di risorgimento di un tessuto sociale, indipendentemente dalla caratterizzazione ideologica. Inoltre proviene da un’esperienza moderata, non marcatamente di destra come può essere oggi quella di Salvini o Meloni.
Di gruppi, progetti, associazioni ne nascono però continuamente. Cosa c’è di innovativo in questa proposta, perché serve alla città? E, parlando concretamente, il suo obiettivo è quello di candidarsi successivamente o di dare vita a delle proposte da condividere con l’amministrazione Limardo?
La novità è che c’è uno sforzo di ragionare senza perseguire ambizioni di natura individuale. C’è la volontà di fare qualcosa di serio per questa città: mettere a disposizione delle personalità che con la loro capacità, professionalità e intelligenza, e anche la loro passione politica, possano impegnarsi per modificare i fattori economici e sociali così drammatici a Vibo Valentia. L’obiettivo è chiaro e non riguarda solo quello di trovare soluzioni ma anche di declinare una squadra che possa mettersi in campo sul piano elettorale: a fine agosto inizierà un dialogo e poi io lavorerò per far si che questo dialogo si trasformi in organizzazione e proposta politica.
Quindi per vedere i frutti di questo progetto politico bisognerà aspettare le prossime elezioni, che siano tra 4 anni o tra un mese?
Noi intanto attraverso questa assemblea pubblica poniamo l’attenzione su un’esigenza: quella di creare un dibattito, una discussione, al fine di elaborare soluzioni amministrative e politiche da proporre all’Amministrazione in carica. È chiaro che da questo confronto può nascere la soluzione politica alternativa, così come può nascere una dura e forte opposizione a questa maggioranza laddove non volesse cogliere nel merito, anche a titolo di confronto, le proposte che si intendono fare. È il modo per creare un dibattito sulle soluzioni e sui problemi che al momento manca, perché questo Consiglio comunale non è nelle condizioni di creare questo tipo di discussione. Quindi lo facciamo noi con associazioni, forze sociali e cittadini.
E l’associazione “Umanesimo sociale”, di cui anche lei fa parte, avrà un ruolo in questo progetto?
Si parte da lì. “Umanesimo sociale” è un’idea sostanzialmente, si costituisce per quella necessità di dialogo e di perseguire alcuni principi di fondo come l’uguaglianza sociale. Si parte da lì per strutturare un rapporto più organico con altre personalità e associazioni. Ma la stessa “Umanesimo sociale” nasce per favorire questo tipo di dialogo con la società civile.
Ultima domanda sull’iniziativa pubblica di fine agosto. Uno dei problemi di questa città è il fatto che a scendere in campo, a “dettare” le soluzioni, sono sempre i soliti noti. E lo dico anche a lei che è in politica da diversi anni. In questo contesto in cui si fatica a credere che gli stessi volti possano essere la soluzione, pensate di coinvolgere i giovani per abbandonare un modo “vecchio” di fare politica?
Assolutamente si. Intanto partiamo da quei giovani che si sono voluti spendere politicamente nell’ambito delle precedenti elezioni amministrative. Quei giovani candidati della lista di “Vibo Unica”, che sostanzialmente hanno aderito quasi in toto a “Umanesimo sociale”, e della lista del Pd. Si cercherà poi di allargare il cerchio ad altri giovani, perché noi abbiamo bisogno soprattutto di persone che non abbiano quelle incrostazioni del passato e quegli interessi di potere del passato che sono quelli che impediscono lo sviluppo di questo territorio. E solo i giovani, che sono scevri da questi interessi perché non li hanno vissuti storicamente, possono dare un contributo in termini di entusiasmo ma anche di libertà, idee e progetti. Che sono le cose che oggi possono fare la differenza per costruire una Vibo nuova.
In conclusione. Siamo partiti dal fatto che Vibo è una città triste: secondo lei la situazione è peggiorata rispetto agli anni precedenti e, se si, di chi è la colpa di questo peggioramento della qualità della vita?
Io ritengo che i disastri amministrativi e politici degli ultimi anni, nonché quegli attuali, hanno dei responsabili e non bisogna avere timore di individuarli e di fare nomi e cognomi. Perché in alcuni momenti storici come quelli attuali si può sentire la necessità di marcare delle differenze, di dire “questo è il responsabile e io sono diverso da questo soggetto”. Ad esempio io riconduco la gran parte delle responsabilità recenti e passate alla politica di Forza Italia, in particolare alla politica che trova come soggetto di riferimento il senatore Giuseppe Mangialavori. Che sarà certamente un bravo ragazzo e un ottimo professionista, ma è incapace sul piano politico e lo ha dimostrato fattualmente. È il soggetto da cui sono dipese diverse scelte recenti tra cui quella di selezionare gli amministratori senza il criterio della competenza. Perché i risultati amministrativi sono quelli che noi vediamo. E allora la responsabilità non è solamente degli assessori e del sindaco ma anche del soggetto che si è assunto la responsabilità politica di selezionarli. Anche la scarsa qualità del Consiglio comunale, con dibattiti miseri dal punto di vista dei contenuti, è il prodotto di liste non entusiasmanti. E anche da questo punto di vista c’è una responsabilità politica del senatore Mangialavori. Scelte che però non vengono rivendicate e scappa, facendo finta quasi non c’entri nulla con il contesto attuale. Se oggi siamo di fronte a una città in decadimento ritengo che il principale responsabile sia Giuseppe Mangialavori e la sua politica che, fino ad oggi, è stata una politica sbagliata.
L’invito al dialogo è comunque rivolto anche a lui.
Assolutamente si. Avendo la partecipazione massima a questa Amministrazione è chiamato ad un confronto. Dubito però che questo possa avvenire perché con lui ho avuto esperienze in passato e il problema è stata anche l’assenza di un confronto, a cui lui continua sempre a fuggire. Non ha mai posizioni chiare su tutte le grandi questioni e i grandi eventi di questo territorio. Non mette mai la faccia su una determinata situazione quando invece dietro le quinte il soggetto che muove le fila della politica è esattamente lui. Ricordo l’ultimo comizio fatto in piazza quando, rivolgendosi al sindaco, disse: “Cara Maria tu sarai la soluzione dei problemi”. Da quel famoso comizio, dopo un anno e mezzo di amministrazione, io non conosco quale sia la sua visione.
Lei dice che una delle colpe è il non aver saputo scegliere delle persone competenti anche nella formazione delle liste. In questo quanto ha influito, nelle liste sia di maggioranza che di opposizione, il voler favorire i “portatori di voti” – citati a vario titolo nelle carte delle inchieste antimafia tra cui Rinascita Scott – senza prendere posizioni nette contro persone non propriamente limpide?
Questo è un vecchio vizio della politica che io ho cercato in qualche modo di interrompere, tanto che mi sono presentato con un numero di liste di gran lunga inferiore rispetto al centrodestra. Però vorrei essere molto chiaro: a differenza di quanto avvenuto nelle liste della maggioranza, nell’ambito dell’opposizione c’è stata una selezione di merito. E anche questa circostanza è nei fatti perché basta vedere i consigli comunali e ascoltare gli interventi dei consiglieri di opposizione e maggioranza. I primi fanno interventi articolati e di contenuto – ad esempio Laura Pugliese o Giuseppe Policaro, ma anche gli stessi 5 stelle – da parte dei consiglieri di maggioranza, invece, nessuna considerazione che possa entusiasmare il dibattito. Solo offese di natura personale. Anche questa differenza è frutto di una selezione delle liste. Mi auguro che anche le recenti esperienze giudiziarie porteranno a una riflessione affinchè la prossima volta si possano fare realmente una – massimo due – liste (per candidato sindaco, ndr) e concorrere senza inquinare la discussione di merito con presenze che portano voti ma falsano la competizione elettorale. Mi auguro che la prossima volta ci sia un confronto di qualità.
Ce lo auguriamo tutti. Grazie per la disponibilità.
Grazie a lei.