Vibo, scontro tra fazioni nel Comune sotto tiro della Distrettuale antimafia

Le inchieste Rinascita e Imponimento hanno colpito al cuore il Consiglio ma la politica continua a governare serenamente ed anche a litigare...

Vibo finzana in comune

Due inchieste hanno scosso negli ultimi mesi il Comune di Vibo Valentia. Nella prima, di dimensioni epocali, è finito ai domiciliari un eletto, poi scarcerato sulla cui riammissione in Aula è nata una querelle e sono stati coinvolti anche dipendenti; nella seconda, Imponimento, a finire dietro le sbarre è stato l’ex presidente della Commissione Urbanistica, a lungo uomo di riferimento di Forza Italia che- secondo la Dda – chiedeva voti ai clan  – in occasione delle elezioni politiche 2018. Una terza indagine, ancora della Guardia di Finanza, ha portato nello scorso ottobre a sequestrare interi fascicoli in più settori del palazzo cittadino. Ad ogni modo, al momento la politica può continuare ad operare, senza alcun intralcio. Ed anche a litigare. Così, ad un anno e mezzo dall’elezione di Maria Limardo ecco i primi possibili strappi nella coalizione di governo.

Il dato politico. Lo scontro tra l’area che fa riferimento ad Alfonso Grillo, espressione del gruppo Aiello-Gentile, e il gruppo dirigente di Forza Italia, capeggiato dal senatore Giuseppe Mangialavori, con il supporto del Consigliere regionale Vito Pitaro, è ormai giunto ad un punto di non ritorno. Tanto che l’ex sindaco di Gerocarne  -dopo aver bocciato apertis verbis importanti atti amministrativi – è ormai in procinto di prendere in via ufficiale le distanze dal capo dell’esecutivo, dopo un confronto che dovrebbe arrivare a breve ma difficilmente smuoverà le acque. Ovviamente, niente potrà smuovere l’attuale primo cittadino fino a quando terrà l’asse formato dal senatore e coordinatore provinciale di Forza Italia Giuseppe Mangialavori e dal consigliere regionale Vito Pitaro, eletto con la lista Santelli e sostanzialmente espressione del medesimo partito. L’idea di Grillo è quella di uscire dalla maggioranza da qui a qualche giorno, magari dopo l’ultimo risolutivo confronto con Maria Limardo che sembra irremovibile nelle sue determinazioni e continua a non dare alcun peso a quell’area politica. Una vera e propria maledizione per Grillo, la cui compagine non è mai stata sufficientemente valorizzata, tanto che “Vibo da Vivere” è l’unico gruppo di maggioranza a non sedere oggi in giunta. E ciò in nome di una strategia di isolamento dettata propria dai peones del centrodestra vibonese. Giochetti di palazzo, poca cosa, in un momento di così elevata tensione per ragioni molto più stringenti. Con eletti ed ex eletti ad ogni livello più volte “toccati” dalle due più significative inchieste giudiziarie degli ultimi anni, da Rinascita ad Imponimento.

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