Politica

Trasparenza in Regione: “Il Piano del personale è finito in un buco nero”

Duro atto di accusa del sindacato Csa-Cisal che ha chiesto l'intervento del responsabile dell'Anticorruzione: "Il presidente Santelli è a conoscenza di quanto sta accadendo?"

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“La trasparenza si è smarrita negli uffici della Cittadella regionale. Un buco nero si è inghiottito il Piano Triennale del Fabbisogno del Personale (2020-22)”. L’atto di accusa viene dal sindacato Csa-Cisal, che in una nota spiega: “Sono infatti passati ormai più di quarantacinque giorni da quando, nel corso della seduta del 18 giugno, la Giunta ha approvato il ‘Piano’. Un atto fondamentale per il funzionamento dell’Ente regionale poiché inevitabilmente ne condiziona tanti altri, eppure ancora non se ne trova nessuna traccia”.

Un mistero che dura da oltre un mese e mezzo

“Il limite di tolleranza nei rapporti sindacati-Amministrazione – continua la Csa-Cisal – è messo a dura prova dagli atteggiamenti di quest’ultima. La mancata preventiva informativa della parte pubblica nei confronti delle organizzazioni non solo è uno ‘smacco’ alle corrette relazioni sindacali, ma segno di un’improvvida supponenza della controparte datoriale che invece poteva far tesoro di eventuali suggerimenti o proposte delle varie sigle. Ma la perseveranza nel “nascondere” il provvedimento significa molto di più. In questo momento aleggia un grosso alone di mistero. Anche un novello della Pubblica Amministrazione sa bene che il Piano del Fabbisogno del Personale è un atto propedeutico all’assunzione e alla stabilizzazione di nuovo personale e al conferimento di incarichi dirigenziali. Tutto deve quadrare e ogni particolare deve osservare le disposizioni delle leggi vigenti. Nuove nomine, nuovi contratti devono seguire il canovaccio tracciato dal ‘Piano’. Peccato che non si conosca. L’occultamento dell’atto è un’intollerabile mancanza di rispetto verso i dipendenti, che devono sapere come il proprio ente si sta muovendo nella gestione del personale, e dei calabresi, che fino a prova contraria mantengono “la baracca” pagando le tasse”.

Perchè è importante conoscere il piano del fabbisogno del personale

“Sappiamo ad esempio – continua il sindacato – che nelle settimane scorse, e anche recentemente, sono stati conferiti incarichi a direttori generali esterni. Ciò era contemplato nel ‘Piano’? E quanti altri ancora ne sono previsti? Qual è il numero delle nuove assunzioni? Sono rispettati i limiti, finanziari e quantitativi, previsti dalle leggi nazionali? Sono previste stabilizzazioni del personale a tempo determinato? Crediamo – fa notare il sindacato CSA-Cisal – che queste domande ad oltre un mese e mezzo di distanza dall’adozione della delibera debbano trovare risposta”.

Promessa la pubblicazione, “ma sono state solo parole”

Il sindacato ritorna poi sul tema dei rapporti fra sindacati e Amministrazione. “Ebbene – prosegue la nota – in uno degli ultimi incontri fra le organizzazioni sindacali, il direttore generale e l’assessore al Personale, quest’ultimo sembrava avesse preso a cuore la necessità di dare conoscenza del Piano del Fabbisogno del Personale. Tuttavia, dobbiamo constatare che il dg non ha recepito l’invito e, come spesso accade, fa finta di nulla. Del resto, che speranze si potevano nutrire alla luce dei precedenti. Infatti, il “Piano” è stato adottato con la delibera 142 nella seduta del 18 giugno, il sindacato CSA-Cisal si è recentemente occupato della 144 (sempre del 18 giugno), la famosa “delibera Frankeinstein”, quella che affidava reggenze di settore a colpi di penna. Anche rispetto a questa, nonostante l’invito a rendere noto l’atto, la delibera non è stata ancora pubblicata. E meno male che secondo alcuni: ‘Squadra vincente non si cambia!’. Fatichiamo a vedere queste ‘vittorie’. Spaventa poi l’ostinata non curanza del direttore generale che ignora non solo gli impegni assunti nel corso di incontri ufficiali, ma evidentemente trasgredisce quanto disposto nelle stesse delibere. La formula con cui si dà mandato al dg del dipartimento competente (al Personale, in questo caso) di provvedere alla pubblicazione sul Burc e sul sito istituzionale non è un mero orpello degli atti della Giunta, ma appunto una parte precettiva cui si deve necessariamente dar seguito. Poiché sono passati oltre 45 giorni cosa dobbiamo ipotizzare: forse c’è un problema nella delibera? Forse non è ancora stata definita? Di regola gli atti ancora da definire vengono comunque formalizzati nella seduta di Giunta successiva, invece ce ne sono state ben nove”. “Sarebbe molto grave tutto questo – ribadisce il sindacato CSA-Cisal – non fosse altro che nelle ultime sedute sono state assunte delle decisioni ‘consequenziali’ al Piano del Fabbisogno del Personale e quindi occorre verificarne la relativa coerenza. Non è che un atto approvato può restare un cantiere aperto all’infinito”.

Intervenga il responsabile dell’Anticorruzione

“Il presidente Santelli è a conoscenza di quanto sta accadendo? È d’accordo con questo modo d’intendere la gestione degli atti che produce la sua Giunta?” si domanda il sindacato facendo una richiesta di intervento: “Chiediamo formalmente che si attivi la responsabile dell’Anticorruzione e Trasparenza richiedendo la formale pubblicazione al dipartimento competente. Non è possibile che un Ente con circa 2.300 dipendenti (esclusi i dirigenti) non renda noto il ‘Piano del Fabbisogno del Personale’. Sono scaduti, ampiamente, i termini e il buon senso”. “Altrimenti – conclude il sindacato CSA-Cisal – dovremmo rivolgerci direttamente all’Anac che purtroppo, visti i recenti precedenti sulla rotazione, conosce molto bene le “disfunzioni” che hanno prevalso in Regione Calabria. Speriamo di poter evitare questa strada perché magari il nuovo segretario generale avrà un sussulto dopo aver letto questo appello. Lui è il ‘notaio dell’Ente’ ed è di fresca nomina, cominci a far cambiare le cose. Assicuri la massima trasparenza degli atti che vengono prodotti dall’esecutivo regionale. Scardini questa opacità che le precedenti Amministrazioni non hanno mai voluto correggere per davvero. Ed anche la politica non si giri dall’altra parte. Se si proclama il cambiamento, è il caso di dimostrarlo con i fatti”.

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