Cronaca

‘Ndrangheta e droga nel Soveratese, cinque imputati a processo

Altri 32 imputati sono stati ammessi al rito abbreviato, tra questi il capo del presunto sodalizio Vincenzo Aloi, nipote di Vincenzo Gallace

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In quattro a processo.  Il gup del Tribunale di Catanzaro Barbara Saccà, accogliendo le richieste del pubblico ministero ha rinviato a giudizio quattro imputati, che hanno scelto il rito ordinario, coinvolti nell’inchiesta  “Last Generation” che ha documentato la gestione dell’attività di spaccio di cocaina, hashish e marijuana nel Soveratese. Si tratta di Concetta Battaglia; Matteo Maida; Gianluca Meliti, Adriano Larry Rizzo e Simone Rocco Russomanno il processo nei loro confronti inizierà il prossimo 2 settembre davanti al Tribunale collegiale di catanzaro. Altri 32 imputati sono stati ammessi al rito abbreviato, tra questi il capo del presunto sodalizio Vincenzo Aloi, nipote di Vincenzo Gallace, boss dell’omonima cosca di ‘ndrangheta radicata a Guardavalle.

I nomi di chi ha scelto il rito abbreviato.  Si tratta di Vincenzo Aloi; Raffaele Campagna; Marco Ciano; Agazio Geracitano ; Ozan Kanat; Michael Leoci; Mauro Masciari; Giuseppe Notaro; Antonino Francesco Pittelli ; Pietro Procopio; Andrea Lucio Rizzo; Giulio Moreno Rizzo, Ettore Rositani; Davide Stumpo; Teclechaimanot Tsegay; Paola Vaccaro; Marco Verdiglione; Angelo Gagliardi; Italo Salines; Giuseppe Strati; Fabrizio Bensi; Antonio Bressi; Francesco Galati; Antonio Grande; Vincenzo Longo; Leonida Antonio Montagna; Romano Ponzo e Orlando Giacomo Screnzi. Il processo nei loro confronti continuerà il 30 novembre.

Il collegio difensivo. Impegnati nel processo, tra gli altri, gli avvocati Salvatore Staiano, Vincenzo Cicino, Valerio Murgano, Antonello Talerico, Gregorio Viscomi, Marinella Chiarella, Alessandro Salonia, Sergio Rotundo, Teresa Matacera, Giovanni Merante, Antonia Augimeri, Giuseppe Menzica, Stefano Galelli, Federico Magnante, Vincenzo Varano, Domenico Pietragalla, Armodio Migali, Sergio Callipari, Cristiano Nuzzi.

Il blitz. L’indagine è stata condotta dal Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia dei Carabinieri di Soverato, con il supporto delle Stazioni Carabinieri di Guardavalle, Davoli, Soverato, Satriano, Cardinale e Gasperina, ed è stata avviata dopo la scoperta di un bidone contenente un notevole quantitativo di sostanza stupefacente, avvenuto nella periferia di Soverato nel marzo 2017, nell’ambito di un servizio di controllo del territorio messo in atto dai militari. Le attività investigative hanno permesso di documentare la gestione organizzata dell’attività di spaccio (cocaina, hashish e marijuana) da parte del sodalizio, con base operativa nel Soveratese e con proiezioni in altre realtà nazionali ed estere, e che aveva come leader Vincenzo Aloi, nipote di Vincenzo Gallace, capo dell’omonima cosca di ‘ndrangheta radicata a Guardavalle.

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