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Rinascita, aggravante mafiosa annullata dalla Cassazione ad alcuni indagati

Erano finiti tutti in carcere o ai domiciliari con l'accusa di aver "favorito" i clan del Vibonese

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La Corte di Cassazione (Sesta sezione penale) ha annullato senza rinvio la contestazione dell’aggravante mafiosa nei confronti di Domenico Crudo, difeso dall’avvocato Diego Brancia, accusato di favoreggiamento e rissa aggravata dal metodo mafioso in favore del clan Accorinti-Barbieri di Zungri. Il 23enne di Vena Superiore, era finito ai domiciliari nell’operazione Rinascita Scott dello scorso 19 dicembre, coordinata dalla Dda Catanzaro, che ha sgominato tutti i più importanti locali di ‘ndrangheta del Vibonese. La vicenda è quella meglio nota come “rissa del Living Pub del 21 gennaio 2018.

Annullata senza rinvio, inoltre, da parte della Corte di Cassazione, l’ordinanza emessa dal gip di Catanzaro nei confronti di Antonio Giuseppe Tomeo, difeso dagli avvocati Francesco Sabatino e Guido Contestabile, l’imprenditore finito prima in carcere e poi agli arresti domiciliari a seguito della medesima operazione. Il 55enne, amministratore di due società specializzate nella commercializzazione del pesce la “Tomeo Mare srl” e la “Tomeo Mare News srl”, accusato di associazione mafiosa e tentata estorsione in concorso ai danni di un commerciante reggino non identificato, è tornato così in libertà.

Annullamento senza rinvio dei giudici di Cassazione anche per Nicolino Pantaleone Mazzeo (avv. Francesco Sabatino), per un reato fine e annullamento invece con rinvio in merito al’associazione mafiosa: per la Dda di Catanzaro, infatti, è partecipe del clan Accorinti di Zungri.

Accolto anche il ricorso dell’avv. Giovanni Vecchio dalla Cassazione che ha annullato senza rinvio l’ordinanza del Tribunale del Riesame di Catanzaro con riferimento alla sussistenza dell’aggravante di aver agito per agevolare l’associazione ‘ndranghetistica denominata clan Mancuso a Lopez Y Royo. Annullamento con rinvio per quanto attiene, invece, alle esigenze cautelari.

L’indagato era stato raggiunto da ordinanza di custodia cautelare in carcere; il Tribunale del Riesame aveva invece applicato il regime domiciliare. La decisione della Cassazione comporterà un nuovo giudizio da parte del Tribunale del Riesame al fine di verificare la necessità o meno di mantenimento di limitazioni alla libertà dell’indagato.

Torna in libertà anche Paolo De Domenico, finito in carcere e poi ai domiciliari. La Cassazione nel suo caso ha escluso i gravi indizi di colpevolezza.

La Corte di Cassazione ha disposto per via di un annullamento senza rinvio, pure immediata scarcerazione di Francesco Pugliese. Accolte dunque in pieno le argomentazioni sviluppate dai difensori avv. Francesco Lione e Francesco Moretti, coadiuvati nel giudizio avanti la Suprema Corte dall’avv. Francesco Lojacono.

La Cassazione ha annullato con rinvio, infine, il provvedimento nei confronti di Pasquale Tavella (avvocati Giuseppe Bagnato e Francesco Sabatino), accusato di concorso esterno in associazione mafiosa perchè ritenuto vicino alla cosca Mancuso di Limbadi

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