“Passano duemila macchine e fermate me? Che lavoro di m…”: assolto giovane vibonese

Fermato dalla Polstrada in pieno centro a Vibo aveva rifiutato di sottoporsi all'alcoltest: "Ve la prendete con me che guadagno 300 euro, andiamo a processo e poi vediamo"

alcol

Un 33enne vibonese, P. M., è stato assolto con formula piena dall’accusa di guida in stato di ebbrezza. I fatti risalgono al 31 ottobre 2016 quando – verso mezzanotte – il giovane insieme ad un amico, veniva fermato in viale Kennedy di Vibo Valentia dagli agenti della Polizia stradale. A quel punto era stato sottoposto alla prova dell’alcoltest che lo stesso rifiutava in quanto riferiva “di non riuscire a soffiare” poichè affetto da anemia.

“Non me ne frega un c…”. A seguito della sua risposta gli agenti lo avevano avvisato che, così facendo, avrebbero proceduto a verbalizzare il suo rifiuto e che questo avrebbe comportato una denuncia e il ritiro della patente, suscitando le ire di P.M.: “Passano duemila macchine e avete fermato proprio me, che lavoro di m… che fate, non me ne frega un c… andiamo al processo e lunedì poi vediamo, voglio i vostri nomi”. E successivamente, continuando ad insultare gli agenti, riferiva in dialetto: “Ve la prendete con me chi guadagnu 300 euro, le legge la fate voi comu c… voliti vui, se mettete P. M. vi esce tutto il codice fiscale e puru quanti peli ho nel c…”.

Nessuna minaccia verso gli agenti. Per queste ragioni P.M. era stato denunciato con conseguente sequestro della patente di guida. Durante il processo il legale dell’uomo, l’avvocato Santo Cortese, evidenziava che il 33enne non avrebbe posto in essere nessuna minaccia nei confronti degli agenti, nè tantomeno si sarebbe rifiutato di sottoporsi all’etilometro, dimostrando – con apposita documentazione medica – che lo stesso non riusciva ad effettuare la prova poiché anemico ed affetto da patologia ai bronchi.

Restituita la patente di guida. Secondo la difesa a mancare era inoltre l’elemento soggettivo del reato, ovvero l’intenzionalità di eludere i controlli. Aggiungendosi a ciò che lo stato di ebrezza non era stato desunto da nessun altro elemento sintomatico quale l’alito vinoso o difficoltà di movimento. Il pubblico ministero aveva chiesto 8 mesi di arresto e 3mila euro di multa. Il giudice penale monocratico di Vibo, Maria Luppino, ha invece assolto l’imputato perché il fatto non sussiste, restituendo al 33enne la patente di guida.

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