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Carceri in Calabria: “Criticità su assistenza sanitaria e sovraffollamento”

A denunciarlo il garante dei diritti dei detenuti che però precisa: "Ci sono 2631 detenuti a fronte di una capienza di 2734, quindi sotto la soglia di sovraffollamento. Dato positivo ma non sufficiente"

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“Purtroppo, non sono una novità i dati pubblicati di recente dal Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria relativi alla situazione delle dodici carceri calabresi e riprese dai quotidiani locali, almeno non per il Garante”. A dichiararlo è proprio il Garante regionale dei diritti delle persone detenute o private della libertà personale della Calabria, Agostino Siviglia. “Per vero, fin dall’inizio del mio inserimento – continua Agostino Siviglia – nell’agosto 2019, ho avuto modo di visitare tutte le carceri calabresi e di constatarne le annose criticità, in specie, relative all’assistenza sanitaria ed al sovraffollamento carcerario, con negativi riverberi sul fronte trattamentale, ma anche alla atavica carenza di personale di Polizia Penitenziaria, Giuridico-Pedagogico, Sanitario ed Infermieristico”.

Diritto alla salute dei detenuti. “Di recente sono intervenuto in maniera decisa – prosegue Siviglia – proprio sul fronte del diritto alla salute delle persone detenute, in particolare, presso il carcere di Reggio Calabria-Arghillà, e per la prima volta dall’inaugurazione, di quell’istituto penitenziario, a far data dal 1 giugno 2020, viene garantita la copertura infermieristica H24. Così come dopo ben undici anni ha ripreso a funzionare – grazie alle sollecitazioni dello stesso garante regionale – l’Osservatorio regionale permanente per la sanità penitenziaria, che proprio lo scorso 10 giugno si è riunito per la prima volta, aggiornandosi al prossimo 8 luglio, per la predisposizione della fondamentale rete regionale sanitaria che interessi tutti e dodici gli istituti penitenziari della Calabria, al fine di predisporre modelli operativi e strutturali di assistenza sanitaria in carcere”.

Grave carenze delle carceri calabresi. “Certo, non sfuggono le complesse problematiche che riguardano il corpo di polizia penitenziaria, nè le recenti aggressioni subite dagli stessi agenti, così come dal personale medico ed infermieristico, rispetto alle quali – come Garante – ho espresso la mia più ferma condanna ed esecrazione”. Ma i problemi non si fermano qua: “Specie in alcuni istituti penitenziari calabresi, gravi carenze strutturali e trattamentali che si riverberano negativamente sulle condizioni delle persone detenute che, di certo, non smettono di essere cittadini perché detenuti e ai quali, evidentemente, va garantito il rispetto della dignità umana”.

2631 detenuti su 2734: sotto la soglia di sovraffollamento. “Quanto ai numeri riportati dal DAP e dalla stampa locale, va evidenziato – continua il Garante – che si tratta di persone e non di numeri e che, per la verità , le persone detenute in Calabria alla data del 30 giugno 2020, erano 2631, a fronte di una capienza regolamentare di 2.734, quindi sotto la soglia di sovraffollamento. Certo, questo dato non può comunque essere sufficiente, seppur positivo, per disattendere le legittime richieste che provengono dal cosiddetto ‘pianeta carcere’, sia per quanto riguarda la carenza di personale su richiamata sia per quanto riguarda le morti, i suicidi, le violenze che nel carcere ancora trovano tragico – e quotidiano – compimento.

Servono risposte e impegno collettivo. “La vita di tutta questa ‘umanità reclusa’, merita risposte di senso ed un impegno collettivo. Per parte mia – conclude Agostino Siviglia – continuerò ad intervenire, quotidianamente, sulle questioni di mia competenza, in attesa di riferire nelle sedi istituzionali sull’attività svolta e su quella prospettica, certo che le complesse problematiche che riguardano il carcere e, più in generale, tutte le persone che si trovano a vario titolo nei luoghi di privazione della libertà personale, saranno poste al centro dell’interesse politico e civile della Regione Calabria”.