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Captagon, cos’è la “Droga dell’Isis” e che effetti ha

E' un composto di amfetamina e altre sostanze stimolanti, chi l'assume è pervaso da un senso di onnipotenza che lo fa sentire invincibile, e può non mangiare o dormire per giorni

Syria militants smuggle Captagon through Lebanon

La Guardia di Finanza ha sequestrato nel porto di Salerno 14 tonnellate di Captagon, un’anfetamina soprannominata “la droga dell’Isis” o “la droga della Jihad” perché è in grado di inibire nei terroristi la sensazione di paura.

Cos’è il Captagon?
E’ un cloridrato di fenetillina, un composto di anfetamina e altre sostanze stimolanti, da decenni diffuso nei Paesi del Golfo, e ora usatissimo nei combattenti della “Guerra Santa”. Secondo la Dea americana, Isis ne fa largo uso in tutti i territori che controlla e ne controlla lo spaccio. La sostanza viene somministrata anche agli attentatori kamikaze in modo che entrino in azione e si uccidano. Si hanno notizie anche di bambini drogati con il Captagon da Boko Haram in Nigeria.

Gli effetti della droga dell’Isis
Nell’organismo il Captagon produce: perdita di giudizio, resistenza alla fatica, euforia e abbandono di ogni inibizione. Chi assume le pasticche grigie è pervaso da un senso di onnipotenza che lo fa sentire invincibile, e sotto il loro effetto può non mangiare o dormire per giorni.

La droga del Bataclan
Nei covi parigini dei terroristi che hanno messo in atto la strage del Bataclan sono state trovate siringhe vuote con tracce di Captagon (che si può anche iniettare) mentre la sostanza è stata trovata nel sangue di uno dei terroristi di Sousse, Tunisia.

Guerre e droga
Nell’ultimo secolo si è fatto spesso uso del connubio tra guerre e droga. Il settimanale Focus ne traccia un veloce panorama. Di anfetamine fecero largo uso i soldati nazisti di Hitler: quando il 14 maggio 1940, dopo solo 4 giorni, le truppe dell’armata nazista conquistarono l’Olanda, fu determinante la loro capacità di combattere senza sosta, giorno e notte, senza dormire. Norman Ohler, nel saggio “La totale euforia” sostiene che questa resistenza sarebbe stata garantita dal Pervitin, un “farmaco militarmente prezioso” usato anche dal generale Rommel e dallo stesso Hitler. Secondo Der Spiegel, più di 35 milioni di dosi di Pervitin da 3 milligrammi furono confezionate per le forze di terra e aeree tedesche tra l’aprile e il luglio 1940. Per i loro uso massiccio sui tank tedeschi e austriaci le tavolette di Pervitin furono soprannominate Panzerschokolade, “cioccolato per carri armati”. Ma anche l’esercito giapponese fece largo uso di metanfetamine tra il 1939 e il 1945, e nel dopoguerra si sentirono gli effetti dell’abuso di queste sostanze. E durante la II Guerra Mondiale un inalatore di Benzedrine (mix di anfetamine) era utilizzato dai piloti alleati: gli inglesi ne acquistarono 72 milioni di confezioni; gli statunitensi 250 milioni. Gli statunitensi le impiegarono anche per un motivo psicologico: non volevano che i propri piloti si sentissero svantaggiati rispetto ai tedeschi. E durante la guerra del Vietnam (1955-1975) l’abuso di eroina, marijuana e altre droghe divenne talmente comune tra i soldati americani che il 10-15% delle sviluppò una qualche forma di dipendenza.