Vibonese, il Ds Lo Schiavo vola in serie A e ringrazia la “sua” Vibo

Dopo il Dg Danilo Beccaria, arriva anche il messaggio di saluto del giovane Ds vibonese che dal 1 luglio inizierà la sua nuova avventura con la Roma

lo schiavo

La notizia era nell’aria da giorni. Simone Lo Schiavo, direttore sportivo della Vibonese, dal 1 luglio inizierà la sua nuova avventura nella Roma dove guiderà l’area scouting. E dopo l’addio del direttore generale Beccaria, anche il giovane avvocato vibonese ha scritto un messaggio alla città: alla società, ai tifosi, alla stampa, alla “sua” Vibo.

Tre stagioni emozionanti. Tre stagioni. Più di 100 partite. Tutte vissute dal campo. Dal Portici alla Paganese. Nel mezzo tre stagioni rivissute in flashback. Tra gioie e dolori. La mancata riammissione in Serie C, l’avvio di campionato in ritardo e in salita. L’addio di Campilongo. L’arrivo di Orlandi. La risalita trasformatasi in straordinaria cavalcata, culminata con la storica promozione in terza serie in quel di Reggio Calabria. Le due successive salvezze consecutive. E poi le tante scommesse, i talenti scoperti, quelli riabilitati, le plusvalenze, la ristrutturazione del settore giovanile in cui fondamentale è stato il suo supporto. Simone Lo Schiavo saluta Vibo Valentia e vola in Serie A. Lo fa con in tasca un contratto prestigioso con la Roma e un bagaglio di esperienza che gli ha permesso di farsi conoscere nel panorama calcistico nazionale.

La Vibonese mi ha dato un’opportunità straordinaria. Dal 1 luglio guiderà lo scouting giallorosso. Ma un pezzo di cuore resterà a Vibo Valentia, legato a quei colori tatuati sul corpo fin da bambino. Da piccolo tifoso a direttore sportivo della sua squadra del cuore. Un sogno realizzato che non dimenticherà mai. “Impossibile farlo – racconta sul suo profilo Instagram – la Vibonese mi ha dato un’opportunità straordinaria supportandomi dal primo giorno. Per me è stato come vivere un sogno ad occhi aperti – continua – non finirò mai di ringraziare la società. Dal presidente Pippo Caffo, persona dall’umiltà e disponibilità unica e lungimirante patron, ai magazzinieri Romano e Domenico. Grazie al Segretario generale Saverio Mancini, perno del club, che ha saputo insegnarmi regole valide per il campo e fuori dal campo. Grazie ai segretari Roberta Mancini e Alfonso De Rito, al massaggiatore Carlo Sposato, al massofisioterapista Bruno Tamburro e a tutto lo staff medico, al team manager Roberto Russo, al responsabile della sicurezza Gregorio Galati, al direttore commerciale Daniele Cipollina, al preparatore dei portieri Salvatore Periti, al responsabile del settore giovanile Carlo Lico e al suo predecessore Rino Putrino. Grazie a mister Modica e a tutti i tecnici ed i loro collaboratori che si sono succeduti in questi anni. Grazie ai calciatori che mi hanno accompagnato in questo triennio ricco di soddisfazioni. Grazie ad Alessio Bompasso, Serena Fiamingo e a tutto lo staff dell’ufficio stampa, a Domenico Roma, Francesco Ramondino, Luigi Iacomino e Marco Pomarico e a tutta l’area scouting rossoblù.

Grazie all’amico Beccaria. Ma soprattutto grazie a Danilo Beccaria. Un amico, un addetto ai lavori competente, il “folle” che per primo ha creduto in me dandomi fiducia, stimolandomi a fare sempre di più. Spero che a Vibo ci sia sempre qualcuno con la sua passione.

E’ un arrivederci. Grazie alla splendida tifoseria rossoblu. Agli organi di stampa. Tutti. Grazie a quelli che mi hanno sostenuto e a quelli che mi hanno contestato. E’ lo sport. E’ il calcio. Fatto di ruoli ed obiettivi. Io ho provato a fare del mio meglio per far crescere la società e tutto il movimento attorno alla Vibonese. La mia seconda famiglia. Non dimenticherò mai questi anni. Saluto la mia Vibo con un arrivederci e non con un addio. La vita professionale – conclude – è fatta di capitoli. Oggi per me se ne chiude uno importante. Ma mi accompagnerà per sempre. Ancora grazie”.

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