Vibonese, il dg Beccaria lascia: “E’ stato un decennio incredibile”

Un nuovo addio all'interno della società rossoblù dopo quelli di mister Modica e del Ds Lo Schiavo. Lascia anche lo storico direttore generale: "Decisione sofferta, ma inevitabile"

BECCARIA

La notizia era nell’aria da giorni. Danilo Beccaria, direttore generale e uomo che ha affiancato il presidente Caffo nella gestione economica della società Us Vibonese Calcio, lascia la società rossoblù. E’ stato lo stesso Beccaria a confermarlo tramite un lungo ed accorato messaggio pubblicato sul proprio profilo facebook.

“È stato un privilegio sostenere Vibo. Dopo circa 10 anni – scrive Beccaria – mi sento di ringraziare tutti coloro hanno dedicato, insieme a me, tempo e passione per sostenere la causa della US Vibonese Calcio”.

Un decennio incredibile. “È stato un decennio incredibile, che ho avuto la fortuna di condividere con amici vecchi e nuovi, dove è successo davvero di tutto: retrocessioni, promozioni, playout, playoff, spareggi, ripescaggi, conquiste di campionati, controversie in lega, vittorie nei derby contro Cosenza, Reggina e Catanzaro e tante cocenti sconfitte… ma sempre siamo riusciti ad alzarci e a combattere più forti di prima! In pochi mesi siamo passati dai difficili e caldi campi dell’eccellenza calabrese e della serie D a stadi come Bari, Catania, Avellino, Trapani, Lecce, Foggia, Caserta, etc, senza mai sfigurare, anzi tante volte uscendo fra gli applausi e la simpatia del pubblico locale che iniziava a scoprire questa nuova realtà del calcio calabrese, mai così in alto. Indimenticabili le trasferte, i viaggi con l’auto spesso piena, le risate già di prima mattina, le mangiate coi tifosi, le conoscenze di nuovi amici negli autogrill e sugli spalti, le chiacchiere, i racconti e le speranze prima di ogni match, che ognuno a modo suo si preparava ad affrontare”.

Un percorso di crescita. “La Vibonese in questi anni è cresciuta molto, soprattutto dal punto di vista dell’immagine e dell’organizzazione, adesso è considerata una realtà nazionale, stimata dagli addetti ai lavori per la sua stabilità e serietà nel mantenere gli impegni presi. Fuori dal campo, fra mille difficoltà è riuscita a colmare un gap che un decennio fa era molto più evidente con le altre realtà calabresi. Stadio a norma, campi di allenamento, palestre, infermieria, sala stampa, segreteria, store al centro commerciale e online, sito web e presenza sui social sono diventati una piccola realtà”.

Nei prossimi giorni l’ufficializzazione delle dimissioni. “C’è ancora molto lavoro, altre sfide e altre battaglie attendono questa società ma questa volta non sarò in campo ne in sede a sostenere e a lottare per i colori rossoblu, daró il mio contributo dall’esterno come dovrebbe fare ogni tifoso vibonese che ama la squadra della propria città. Nei prossimi giorni, con la chiusura dell’attuale stagione calcistica, rassegnerò le mie dimissioni da direttore generale e da ogni incarico ufficiale.. ma lascio la squadra e la società in buone mani!”.

Decisione sofferta, ma inevitabile. “So già che mi mancherà tantissimo, per questo è stata una decisione sofferta, ma inevitabile. Sento già la nostalgia dell’aria fresca di Lorica durante il ritiro precampionato, dove la Vibonese fra sogni e speranze inizia a prendere forma per la nuova stagione. I viaggi al calciomercato di Milano, dove era diventata una piacevole consuetudine incontrare i tifosi vibonesi trasferiti al nord, fra una trattativa di mercato e una cena in allegria. I tanti giornalisti, procuratori, direttori, presidenti delle altre squadre che col tempo sono diventati amici e con cui è un piacere parlare di calcio e discutere di questo mondo che tanto affascina con regole e consuetudini tutte sue. Indimenticabile sarà il silenzio che si crea in quei momenti in cui l’arbitro entra nello spogliatoio per il riconoscimento della squadra, l’attesa nel tunnel insieme ai calciatori e infine quel posto privilegiato di vedere la partita a bordo campo sulla poltrona vicino a quella del mister, dove trepidazioni, tensioni e adrenalina salgono all’inverosimile”.

Un ringraziamento a tutti coloro hanno condiviso un percorso vincente. “Per tutti questi motivi, mi sento un privilegiato, fortunato ad aver vissuto in prima persona tutte queste emozioni e voglio rendere omaggio e merito a tutti coloro che hanno permesso che tutto ciò avvenisse. Io non dimentico chi ha lottato al mio fianco in questi anni, chi è sceso sul terreno di gioco con la maglia della Vibonese o fuori dal campo ha svolto un impegnativo e prezioso lavoro dietro le quinte. Non dimentico tutti i dirigenti, dipendenti e collaboratori che negli anni hanno condiviso questo progetto. Grazie al presidente Caffo, segretario Mancini, direttore sportivo e AMICO Simone Lo Schiavo, Roberto Russo, Roberta Mancini, Gregorio Galati, Alfonso De Rito, Carlo Sposato, Marcello Battaglia, Rino Putrino, Daniele Cipollina, Umberto Franza, Alessio Bompasso, Domenico Roma, Roberto Saverino, Serena Fiamingo, Carlo Lico, Francesco Ramondino, Bruno Tamburro, Marco Pomarico, Gigi Iacomino, Romano Lytuyn, Domenico Mazzitelli e a tutto lo staff medico. Grazie ai tanti calciatori che negli anni hanno onorato questa maglia, agli allenatori e preparatori che l’hanno allenata con tanto impegno e a volte fra tante difficoltà, io non dimentico e farò sempre il tifo per voi”.

Grazie ai tifosi. “Un grazie va ai sostenitori della tribuna, agli abbonati e agli splendidi ragazzi della curva che in questi anni hanno macinato migliaia di kilometri fra cori, striscioni e bicchieri di vino! Grazie all’attuale Curva Est, ma anche ai UV95, Supporter, Vecchia Guardia, Cani Sciolti, Lions e chi più ne ha più ne metta.. chiunque ha tifato Vibonese anche per un solo giorno rimane nel mio cuore!”.

Tra di voi ancora per molto tempo. “La mia è stata una passione verso la squadra che rappresenta la mia città e chi mi conosce sa che è IMPOSSIBILE che io vada a dedicare il mio tempo per sostenere altre città, quindi mi avrete fra i piedi ancora per molto tempo fra le strade di Vibo o fra i seggiolini dello stadio che spero di vedere presto gremiti”.

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