Cronaca

Rinascita Scott, Pittelli resta in carcere. Ma la Cassazione annulla quasi tutte le accuse

Regge il solo concorso esterno, non più riferito ai rapporti con il boss Luigi Mancuso, ma per aver agevolato la 'ndrangheta

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Ridotto in numero e in gravità i capi di imputazione del penalista Giancarlo Pittelli, raggiunto da un’ordinanza di misura cautelare in carcere nell’ambito della maxi inchiesta della Dda guidata da Nicola Gratteri, nome in codice “Rinascita Scott”. La Cassazione ha annullato senza rinvio tutti i reati non riconducibili direttamente al concorso esterno in associazione mafiosa:  l’abuso di ufficio aggravato dal metodo mafioso e le rivelazioni del segreto di ufficio, mentre resta in piedi il concorso esterno, non per aver agevolato il boss Luigi Mancuso, ma per aver favorito l’organizzazione mafiosa. Pittelli resta in carcere, ma alla luce della decisione della Cassazione, il collegio difensivo, composto dagli avvocati Salvatore Staiano, Guido Contestabile e il professore Aricò, parzialmente soddisfatti dell’esito investiranno verosimilmente il gip del Tribunale di Catanzaro per togliere dalla sbarre l’ex parlamentare di Forza Italia.

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