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Le caratteristiche di un buon Mac cleaner

Mac-Cleaner

I cosiddetti cleaner sono dei tool che per molti possessori di personal computer rappresentano la classica manna dal cielo. Questi software, infatti, aiutano a ripulire ogni ripartizione della memoria – sia essa quella da disco rigido o quella da RAM – di un computer da ogni tipo di file indesiderato, oltre che da software parassiti, malware e bot. Inoltre, i più performanti tra loro riescono a riparare i più comuni errori di sistema, spesso a loro volta causa di rallentamenti o mancati funzionamenti di alcuni programmi.

Chi possiede un PC è molto più abituato ad avere a che fare con questi software, dal momento che gli ambienti Microsoft – da Windows in poi, indipendentemente dalla versione – ma anche sistemi operativi open source come Linux, per la loro stessa natura di spazi virtuali totalmente (o quasi) aperti all’accoglienza di programmi realizzati da terzi, sono molto più vulnerabili. E pertanto necessitano di interventi di pulitura costanti, con cadenza almeno bimestrale, se non più stretta. Al contrario, gli ambienti Mac, essendo quasi completamente “blindati”, tendono all’autoprotezione. Ciò malgrado, anche loro presentano delle criticità, e un coefficiente non trascurabile di vulnerabilità: anzi, a dirla tutta sono proprio i computer della Apple a rappresentare la sfida più affascinante per gli hacker di mezzo mondo, proprio a causa dei più sofisticati sistemi di protezione.

Ecco perché i Mac sono spesso oggetto delle azioni di hacking più aggressive rispetto ai PC, con malware e altri software molesti pensati ad hoc per “mangiare” porzioni di memoria e rendere la vita e il lavoro dell’utente molto più difficili. Il problema è che i Mac cleaner affidabili si contano sulle dita di una mano e individuarli non è facile, al di là di qualche nome consolidato come CleanMyMac X. In ogni caso, per evitare di scaricare sul proprio computer una serie infinita di software poco performanti – che rischierebbero anche di entrare in conflitto tra di loro, rallentando ulteriormente le prestazioni della macchina –, ecco alcuni indizi che possono indirizzare la scelta di un cleaner affidabile.

1. Sistema di scansione. Un cleaner per Mac di buona qualità dispone sia di una scansione rapida delle cartelle per i check periodici di controllo, che di un’opzione per una scansione più approfondita, per le operazioni di pulizia più minuziose.

2. Controllo intelligente dei registri. I cleaner più sofisticati sanno muoversi anche tra i registri di sistema, scansionandone i contenuti e individuando eventuali file mancanti, eccedenti e corrotti. I migliori sono anche in grado di riparare questi ultimi.

3. Ripartizione delle varie sezioni. Un cleaner che si rispetti deve affrontare ogni ripartizione di memoria del computer rispettandone le specificità, sulla base sia del contenuto che della frequenza di utilizzo da parte dell’utente.

4. Manutenzione ordinaria e collaterale. Ovviamente, da un software di questo genere ci si aspetta che sappia gestire quelle piccole operazioni di pulizia che normalmente siamo in grado di svolgere autonomamente, ma che per pigrizia dimentichiamo spesso di fare per lungo tempo. Eliminazione di cookies e preferiti troppo vetusti, pulizia del cestino, individuazione di programmi vecchi o inutilizzati da tempo, sono tutte operazioni che per un buon cleaner rappresentano una prassi.

5. Protezione da virus e malware. Pur non essendo dei veri e propri antivirus, i cleaner sono in grado di individuare programmi molesti e pirata, e di renderli inoffensivi, isolandoli dal resto del computer (mettendoli “in quarantena”, come si dice in gergo) o eliminandoli del tutto.