Vibo, il Comitato per la Difesa dell’Ambiente: “Città sporca, meno proclami”

Il Comitato presieduto da Samantha Mercadante risponde al sindaco Limardo. Nessun intento polemico, ma: "Il comitato non può dimenticare che la città in precedenza era pulita ed aveva raggiunto una percentuale di differenziata di oltre il 50%

rifiuti vibo

“Il Comitato Cittadino per la Difesa dell’Ambiente e della Legalità, non è interessato ad alimentare alcuna polemica tra l’ex Sindaco Costa, nella qualità di componente del medesimo Comitato, e l’attuale Sindaco Limardo”. A sottolinearlo, il presidente del Comitato, Samantha Mercadante.

“Se lo riterrà – si legge nella nota – risponderà alle sollecitazioni dell’Avv. Limardo direttamente il Dott. Costa, nella sua qualità di presidente pro tempore dell’Ato di Vibo”.

Città sporca, non ci sono proposte. “Il comitato non può, però, dimenticare che la Città in precedenza era pulita ed aveva raggiunto una percentuale di differenziata di oltre il 50%, mentre allo stato attuale la Città è sporca e sta per raggiungere i livelli di Reggio Calabria, senza che ancora siano state avanzate concrete proposte, a parte i proclami in una delle tante apparizioni pubbliche, volte alla soluzione della situazione emergenziale”.

Opera di vigilanza sulle scelte dell’Ato. “Ma il Comitato, sorto anche per la difesa della Legalità, è anche particolarmente interessato a conoscere l’esito degli esposti inviati in Procura, concernenti la documentazione sulla quale il Comune di Sant’Onofrio ha fondato la richiesta di localizzazione sul territorio dell’impianto dell’eco centro. Peraltro, per come è stato evidenziato a suo tempo, quegli esposti hanno indotto diversi Sindaci a disertare le assemblee dell’Ato facendo mancare il numero legale per qualunque decisione e quindi anche per quella relativa alla convenzione con Catanzaro, nonostante la  presenza del direttore Gualtieri. Ovviamente il Comitato vigilerà sulle scelte operate dall’Ato ed in particolare sullo studio di fattibilità che il Comune dovrà proporre alla Regione per stabilire se il sito scelto sia idoneo e se sia in grado di risolvere i problemi dei rifiuti nella Provincia ovvero si tratti del solito racconto fantasioso privo di ogni fondamento”. “Al contempo – si legge ancora nella nota del Comitato Cittadino per la Difesa dell’Ambiente e della Legalità – verificherà se le soluzioni poste a confronto riguardino solo la localizzazione dell’eco centro senza che sia affrontato  il problema economico, nel qual caso, non esiterà a denunciare pubblicamente, ed in tutte le sedi più opportune, che la soluzione adottata dal comune non porterà un concreto abbattimento dei rifiuti e delle tariffe a carico dei cittadini, come sarebbe avvenuto associandosi all’Ato di Catanzaro”.

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