Economia & società

Capitale italiana della cultura, Tropea punta sulla dieta mediterranea

Il sindaco Giovanni Macrì: "Stiamo preparando un dossier che servirà a rafforzare in tutti noi il senso di appartenenza e l’orgoglio della Calabresità"

DIETA_MEDITERRANEA_ITALIA

Continua il percorso di Tropea Capitale italiana della cultura e, dopo lo slittamento al 2022 del prestigioso riconoscimento, non si ferma l’impegno del gruppo di lavoro coordinato da Luisa Caronte. Il contenuto dettagliato del progetto rimane segreto ma alcune “chicche” trapelano e fanno intuire la ricchezza che lo connota. Tra le anticipazioni merita un posto di rilievo la dieta mediterranea che, com’è noto, ha come riferimento le consuetudini alimentari tipiche dell’area di Nicotera degli anni Cinquanta. Sono ormai conosciuti i principi che la connotano e i cibi che la compongono costituiti da cereali, frutta, verdura, semi e olio d’oliva assieme ad un consumo moderato di pesce, carne bianca, legumi, uova, latticini, vino rosso, dolci e a un raro uso di carni rosse e grassi animali.

Patrimonio culturale dell’Unesco. “Senza dimenticare – si legge in una nota – che la dieta ha in sé forti elementi di tipo culturale che fanno riferimento alla frugalità e alla moderazione, alla convivialità, alle pratiche culinarie, all’attività fisica, al riposo adeguato, al rispetto delle tradizioni. Ecco perché questo vero e proprio stile di vita è stato inserito nei patrimoni culturali immateriali dell’umanità dell’Unesco. Si tratta di motivazioni soprattutto antropologiche che esaltano le ritualità, le tradizioni, la condivisione e la socialità. La dieta mediterranea è un abito mentale che enfatizza la famiglia e la comunità, l’accoglienza e l’ospitalità, il rispetto della diversità e l’intercultura. Un bene rarissimo da tutelare per non perdere il rispetto dei ritmi stagionali, la scansione delle festività e tutto ciò che rende piacevole lo stare a tavola: tovaglie artigianali, tessute al telaio, ricamate o, comunque, gradevoli, piatti e bicchieri armoniosi, in una parola: cura che esprime attenzione e amore”.

L’esatto opposto delle abitudini del “cibo veloce”. “Appare evidente – continua la nota – la distanza abissale rispetto ai ritmi frenetici della consueta quotidianità che inducono le abitudini alimentari del cibo veloce, acquistato già cotto o consumato rapidamente e in solitudine o, addirittura, gli alimenti spazzatura preparati industrialmente, tipici della ristorazione di massa, connotati da grandi quantità di grassi saturi, sale, zuccheri raffinati. Le conseguenze sul piano sanitario sono note lo sono meno quelle di carattere sociale che causano disagi psicologici rilevanti quali bassi toni dell’umore, stati di insoddisfazione e depressivi”.

L’orgoglio della Calabresità. Ecco perché Tropea, candidata a Capitale Italiana della cultura, ha scelto di esaltare questa ricchezza gastronomica che la Calabria condivide, orgogliosamente, con altre aree del Mediterraneo. L’ operazione in atto è culturale e come tale mira a far crescere il territorio che l’esprime evidenziando i suoi punti di forza e contrastando le sue ombre. “In questo senso – dichiara il sindaco di Tropea Giovanni Macrì – il dossier Tropea Capitale italiana della cultura 2022 diventa un libro guida che, oltre a raccogliere un patrimonio culturale di spessore da offrire al viaggiatore, serve a rafforzare in tutti noi il senso di appartenenza e l’orgoglio della Calabresità, un sentimento più che appropriato per la grandezza della nostra terra, una vicenda umana scandita anche fuori dai libri attraverso un patrimonio antropologico rilevante da custodire e trasmettere alle nuove generazioni per salvaguardare la nostra essenza”.

 

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