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Safari fotografici in Africa, anche la Tanzania riapre le frontiere

Safari fotografici in africa

L’estate è ormai alle porte e dopo una prima metà d’anno così difficile la voglia di partire è tanta, ecco perché è giunto il momento di cominciare a cercare la destinazione per le prossime vacanze. Per coloro che desiderano allontanarsi dalla città e immergersi nella prima vera avventura dopo tanti mesi trascorsi in casa, la Tanzania potrebbe essere la giusta destinazione.

Viaggiare ai tempi del Covid – 19


Non c’è aspetto della vita quotidiana che non sia stato condizionato dalla pandemia di coronavirus ancora in corso, ma più di tutti il viaggiare. Tuttavia, i segni di un progressivo miglioramento e il rallentamento delle restrizioni rassicurano e spingono il desiderio di lanciarsi in una nuova avventura. Dal 19 maggio 2020 la Tanzania ha riaperto le proprie frontiere, dando il via alla stagione turistica: i viaggiatori che giungono sul posto dall’estero non sono più soggetti all’obbligo della quarantena preventiva di quindici giorni, ma vengono sottoposti soltanto agli essenziali controlli sanitari, come quello della temperatura, snellendo finalmente le procedure di viaggio. Per coloro, quindi, che desiderano immergersi nella natura e mettersi alle spalle la clausura domestica, un safari fotografico in Tanzania si prospetta come la soluzione ideale. Nonostante il Paese abbia riaperto le porte al turismo già da alcune settimane occorre comunque tenere presente che attualmente esiste ancora il divieto di viaggi extra-UE e intercontinentali, se non motivati da ragioni lavorative o di salute, per i cittadini provenienti dalla Comunità Europea, ragion per cui nessun safari può essere organizzato prima del 30 giugno (data a decorrere dalla quale dovrebbe venire meno il veto).
Per avere maggiori informazioni circa le restrizioni vigenti e le raccomandazioni sanitarie da seguire, è altamente consigliata la consultazione periodica del sito della Farnesina viaggiaresicuri.it, sul quale è possibile reperire, in tempo reale, non solo tutte le informative utili per un viaggio in Tanzania, ma anche gli ultimi aggiornamenti sulla pandemia e sui limiti agli spostamenti personali. Vista la critica situazione sanitaria in Tanzania e in ragione delle scarse informazioni che provengono da quest’ultima, si raccomanda in ogni caso la massima prudenza, di rispettare le norme igienico sanitarie e mantenere il più possibile le distanze interpersonali.

Cosa sapere prima di partire


Prima di partire verso la Tanzania occorre essere preparati. La scelta migliore è sicuramente quella di affidarsi ad agenzie specializzate nei safari fotografici come Primaland Safaris che ha in Tanzania un team esperto in questo tipo di escursioni. Innanzitutto, tutti coloro che intendano recarvisi devono essere muniti di un passaporto personale con una validità di almeno ulteriori sei mesi dalla data di partenza e che abbia non meno di due pagine vuote. È necessario, inoltre, essere dotati di apposito visto d’ingresso: ne può essere fatta richiesta telematica prima di partire (solo se si è già in possesso del passaporto) attraverso il sito del consolato della Tanzania. A differenza di quanto accadeva in passato, la richiesta, da gennaio di quest’anno, può avvenire solo preventivamente alla partenza ed esclusivamente online, non più una volta varcati i confini: tale modalità è stata introdotta dal Governo tanzaniano con la precisa finalità di proteggere i turisti dal dilagante fenomeno di frode e corruzione che affligge tutt’ora la burocrazia di confine. Prima di partire occorre, inoltre, prendere alcune precauzioni sanitarie, come la sottoposizione alle vaccinazioni per febbre gialla, ma solo nel caso in cui si transiti per alcuni giorni per i Paesi endemici, nonché valutare attentamente, consultandosi con un medico specializzato, l’opportunità di effettuare la profilassi antimalarica. Quello contro la malaria è un trattamento preventivo particolarmente gravoso per alcuni, ecco perché è auspicabile il parere di un medico in considerazione del proprio stato di salute. In ogni caso si consiglia ai viaggiatori di munirsi di abiti coprenti, dai colori neutri, e repellenti per insetti ad alta concentrazione di KBR, così da scongiurare la puntura della zanzara anofele.

Alla scoperta della Tanzania primitiva


La Tanzania è una terra meravigliosa e selvaggia, ideale per tutti coloro che amano la natura e l’avventura. Situata sulla costa orientale del continente Africano, al suo interno si aprono spazi incontaminati, dal sapore tribale, e spiagge paradisiache.


Visitando il nord della Tanzania è possibile immergersi in alcuni tra i più suggestivi parchi della zona, come il Arusha National Park, il Lake Manyara National Park e Tarangire National Park: qui si trovano le maggiori concentrazioni di leoni, leopardi, elefanti e volatili esotici immersi in uno scenario da sogno. Le sapienti guide accompagnano i viaggiatori lungo tutto il percorso, muovendosi agilmente su un 4×4, consentendo così di poter visitare anche le aree più impervie e fotografare questi animali nel loro habitat naturale. In un safari nel nord della Tanzania è possibile anche attraversare la caldera del vulcano Ngorongoro, o persino incrociare le autoctone tribù degli Datoga e gli Hadzabe.
Visitando il sud della Paese, invece, ci si allontana dal tipico ambiente desertico della savana e ci si immerge nelle folte foreste del continente africano, la cui flora misteriosa lascia a dir poco senza fiato chiunque l’attraversi. Queste estese aree verdi pullulano di antilopi nere, ippopotami, giraffe ed elefanti e in alcuni casi possono essere visitate anche a piedi, l’ideale per chi voglia scattare qualche foto ravvicinata della natura selvaggia.
Per coloro che desiderano partire già nel mese di luglio, questo è il periodo più indicato in cui svolgere gli itinerari dedicati alle grandi migrazioni. Al viaggiatore avventuriero si aprono due possibilità: le migrazioni verso nord, oppure quelle verso ovest. Nel caso delle migrazioni verso nord, che hanno luogo tra luglio e settembre, dopo alcuni giorni trascorsi passeggiando tra il Tarangire National Park e il Serengeti Park, facendo birdwatching e osservando gli elefanti, il safari fotografico prosegue lungo la pianura del Serengeti, in particolare in prossimità del fiume Mara. Quest’ultimo, infatti, è annualmente il teatro del momento più pericoloso dei flussi migratori, nonché il più coinvolgente a cui l’uomo possa assistere. La natura si manifesta in tutta la sua innata violenza mentre le mandrie di zebre, gnu e altri erbivori attraversano il corso d’acqua. Le abbondanti piogge rendono di per sé il Mara River estremante impervio e i predatori che ne popolano il letto e la riva attendono con pazienza il passaggio delle loro prede per attaccarle e ucciderle. Non c’è migrazione che non si traduca in enorme carneficina in cui solo i più forti e fortunati sopravvivono.
Nelle migrazioni verso ovest, invece, l’apice si raggiunge al momento dell’attraversamento del cosiddetto western corridor, una striscia di savana che percorre il fiume Grumeti, fino a giungere al Lago Vittoria. Qui, nei mesi compresi tra maggio e luglio, è possibile avvistare intere colonne di gnu e zebre, che, come nel caso del fiume Mara, affrontano il rischio dei coccodrilli per spostarsi verso pianure più erbose.

Un safari in Tanzania è un’esperienza capace di cambiare la vita, riportando coloro che lo vivono a contatto con la natura e con se stessi, finalmente lontani dal trambusto della moderna quotidianità.