Il piano del governo, le eccellenze del Sud, la necessità di una scossa, tra questione meridionale e congiunture macro-economiche più o meno favorevoli. Il quadro dell’attuale contingenza lo traccia con lucidità Danilo Iervolino, presidente dell’Università Telematica Pegaso, in una intervista rilasciata in esclusiva a Zoom24.
“Grida vendetta – tuona Iervolino – il fatto che noi al Sud abbiamo delle effervescenze culturali, intellettuali, straordinarie. Purtroppo il divario del Pil tra Sud e Nord, quello dei consumi, quello anche culturale, è ancora elevatissimo. Ci sono delle asimmetrie di cui sicuramente la politica deve necessariamente farsi carico”.
Centrale più che mai, oggì è la questione meridionale per evitare che nel 2025 “l’Italia sia un Paese ancora a due velocità”. Dall’altra parte, oltre la politica, “c’è la necessità da parte degli imprenditori di scuotere le coscienze, di avere coraggio, di lanciare il cuore oltre l’ostacolo”.
Non è affatto soddisfatto il signor Pegaso del piano messo a punto dal gruppo di esperti guidato da Vittorio Colao.
“Non sono proprio soddisfatto -spiega Iervolino -. Io sono anche consigliere di Svimez che è l’associazione per lo sviluppo del Mezzogiorno e proprio su questa parte del progetto che vuole rilanciare il Paese io penso che ci sono ancora tante lacune”.
Eppure le realtà positive non mancano Pegaso è nata nel 2005 e in 15 anni ha contribuito in modo determinante a cambiare il mondo universitario. “All’inizio è stato molto difficile, grande diffidenza, poi il modello è stato compreso. Un’università adatta ai giovani, ai lavoratori. Negli ultimi 5 anni c’è stato un boom senza precedenti. Abbiamo una crescita del 30% l’anno. Il Covid -ha concluso Iervolino – ha fatto fare uno scatto in avanti nella conoscenza dell’educazione digitale e oggi registriamo un +80%”.