Caos rifiuti a Vibo, il comitato cittadino: “Dalla politica solo slogan e propaganda”

L'ex primo cittadino Elio Costa e la presidente Samantha Mercadante: "Non è possibile vedere la città ridotta a pattumiera. Non è questo che il sindaco ci aveva promesso in campagna elettorale"

rifiuti vibo

“L’attuale situazione emergenziale che riguarda i rifiuti in città è sintomatica di una politica poco attenta al territorio ed alle sue esigenze e sempre più rivolta al susseguirsi di slogan e atti propagandistici che come tali non sono idonei ad incidere in modo determinante sulle dinamiche ambientali e socioeconomiche della nostra comunità”. Così in una nota il Comitato cittadino in difesa dell’ambiente e della legalità di Vibo Valentia, guidato dal presidente Samantha Mercadante e dall’ex primo cittadino Elio costa, in qualità di fondatore. “Per gestire il problema dei rifiuti – spiegano Costa e Mercadante – serve un’attenta programmazione e l’organizzazione di un sistema efficiente partendo dalla definizione dei criteri generali per lo svolgimento di tale attività per poi passare alle funzioni di pianificazione. Di seguito, proprio il Comune, deve prodigarsi per partecipare alla redazione del piano regionale di gestione dei rifiuti definendo, tra i vari aspetti, l’organizzazione della raccolta differenziata e la gestione degli impianti di smaltimento e recupero dei rifiuti”.

Comune ha abdicato al ruolo di gestione e coordinamento. “Ed infatti – aggiungono – sono proprio i Comuni che detengono le funzioni operative in materia e che devono stabilire le modalità del servizio di raccolta e di trasporto, oltre che le misure di tutela igienico-sanitaria da seguire durante le varie fasi di gestione dei rifiuti. L’impressione è che il Comune di Vibo Valentia, abbia abdicato al suo duplice ruolo di gestione e di coordinamento con la Regione, che peraltro è del medesimo colore politico. Del resto, l’assenza di una programmazione seria e di un servizio efficiente di raccolta e trasporto dei rifiuti è sotto gli occhi di tutti, posto che si è oramai arrivati alla crisi igienico-sanitaria, in assenza peraltro delle annunciate e mai realizzate isole ecologiche e di un piano di emergenza”.

Eco-distretto a Sant’Onofrio non è la soluzione. “Ed allora si ritiene opportuno – continua la nota – invitare il sindaco ad interpretare come da decreto legislativo 152/2006 il proprio ruolo in materia di gestione dei rifiuti, adoperandosi per rendere pubblico il proprio programma operativo in materia e disponendo le misure di sicurezza sotto il profilo igienico-sanitario. Peraltro, la scelta dell’eco centro di Sant’Onofrio, a parte la resistenza che ha incontrato di una parte della popolazione, ha tempi di realizzazione piuttosto lontani, mentre la soluzione del potenziamento e dell’adeguamento dell’impianto di Lamezia Terme sembra essere ragionevolmente più vicina e potrebbe dare una soluzione sollecita del problema. È inutile ribadire che tale convenzione non comporta una rinuncia ai finanziamenti regionali, in quanto le risorse vanno ugualmente a beneficio della comunità vibonese ed è una parte soltanto al potenziamento dell’impianto di Lamezia Terme”.

Vibo ridotta a “pattumiera a cielo aperto”. “È stato già sottolineato come le frazioni recuperate e valorizzate dall’impianto vadano a vantaggio di entrambe le comunità in termini di abbattimento della tariffa di trattamento che, come già ribadito, dovrà essere necessariamente uguale per i due ATO. Credo che non sia sufficiente, così come fatto dal sindaco, affidarsi a Sant’Antonio di Padova perché il miracolo sarebbe veramente eccezionale”. “Non è possibile vedere la nostra città ridotta a pattumiera a cielo aperto – concludono Costa e Mercadante – trascurata sotto il profilo della pulizia e del verde pubblico. Non è questo che il sindaco ci aveva promesso in campagna elettorale”.

 

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