‘Ndrangheta, Gratteri: “Diversi tentativi di delegittimarmi, ma ho le spalle larghe”

"Quello che manda ai pazzi i mafiosi e i massoni deviati - ha spiegato - è la credibilità che ho in Calabria. Perchè i calabresi non sono omertosi, è che non sanno con chi parlare"

Nicola-Gratteri

“Ci sono delle persone, che noi abbiamo indagato, che sono molto ma molto preoccupate della mia presenza a Catanzaro, di questa ‘nuova gestione’. Vogliono indebolirmi mediaticamente, fare dossieraggio, trovare qualcosa, e c’è anche gente che si inventa le notizie: ci sono giornali online che scrivono cose totalmente inesistenti. Ho 62 anni e non ho mai denunciato nessuno in vita mia anche se hanno detto le cose più assurde, ma molte volte queste notizie sono costruite ad arte per indebolirmi sul piano del consenso”. A parlare è il procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri durante l’audizione davanti alla Commissione parlamentare antimafia, nel corso della quale ha raccontato dell’esistenza di diversi tentativi di delegittimarlo. “Hanno detto di tutto e di più – ha aggiunto – ma non c’è nessuna cosa che è stata riscontrata”.

I calabresi non sono omertosi. “Quello che manda ai pazzi i mafiosi e i massoni deviati – ha spiegato – è la credibilità che ho in Calabria. Ogni settimana, prima del Coronavirus, dedicavo uno o due pomeriggi a settimana alle persone che volevano parlare con me. Veniva gente anche dal Nord Italia, dall’estero. Questo perchè i calabresi non sono omertosi, è che non sanno con chi parlare. I calabresi sono stati quasi sempre usati, presi in giro, molto spesso traditi. Ma se trovano gli interlocutori giusti allora parlano”.

Niente falli di reazione. Il magistrato antimafia ha quindi denunciato davanti ai parlamentari la presenza di “centri di potere” che mirano a delegittimarlo. “Ma io ho le spalle larghe e i nervi d’acciaio – ha affermato – perché sono allenato da più di 30 anni a tenere botta e non farò mai falli di reazione, perché ho un obiettivo: fare bene il mio lavoro e coinvolgere i miei collaboratori. Ho l’onore di dirigere una Procura con grandi investigatori e magistrati sopra la media. E soprattutto adesso c’è la fila di investigatori per venire in Calabria”.

“In Italia si abusa delle scorte”. Riguardo infine il problema di una nuova auto blindata necessaria per garantire un adeguato livello di sicurezza, dopo che a gennaio il Comitato provinciale ha disposto per lui una scorta di primo livello, Gratteri ha dichiarato che “purtroppo spesso in Italia si abusa delle scorte, e io so quanto costano”. Per queste ragioni quando può prende un aereo di prima mattina e un altro la sera tardi “senza andare a dormire in un albergo da 300 euro a notte”. E quando si trova in giro per l’Italia, sempre per lavoro, “mangio nella mia stanza in albergo e non vado nei ristoranti, proprio per non far stare la scorta fuori dai locali. La credibilità passa anche da queste cose”. E quando aveva chiesto una particolare Jeep e il ministero della Giustizia non gliel’ha assegnata perchè potevano guidarla solo gli agenti di polizia penitenziaria, il procuratore di Catanzaro ha ricordato che “dal 1989 per mia scelta non ho un’autista” per tre ragioni: “Mi piace guidare, quando guidano gli altri ho paura, e penso spesso che l’autista potrebbe parlare con la moglie, la fidanzata o l’amante. Quindi è meglio che guidi io la macchina”.

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