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Covid-19 un “virus clinicamente irrilevante, improbabile ritorno in autunno”

Parla il prof. Gherlone, rettore dell’università San Raffaele: "Zangrillo rassicura il Paese. Lavorare, viaggiare e divertirsi adesso si può"

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“Dal 24 aprile non ricoveriamo più pazienti in terapia intensiva e registriamo mediamente tre accessi a settimana con sintomi lievi». Queste “osservazioni – afferma il professor Enrico Gherlone, rettore dell’Università Vita-Salute San Raffaele e primario dell’Unità di Odontoiatria dell’ospedale milanese del Gruppo San Donato – ci dicono che il virus è diventato clinicamente irrilevante“.

Professore, cosa vuol dire?
“Non diciamo che si è modificato, ma che ha una carica virale molto più bassa, con ripercussioni minori sui pazienti”.

Il prorettore Alberto Zangrillo, primario dell’Unità Operativa di Anestesia e rianimazione generale e cardio-toraco-vascolare del San Raffaele, ha detto: “Il virus clinicamente non esiste più”. Lo conferma?
“Le sue affermazioni si basano sulle osservazioni cliniche e sui dati della ricerca del nostro virologo, il professor Clementi”.

Perché allora tante polemiche da parte di rappresentanti della comunità scientifica?
“Leggo titoli del tenore ’gli scenziati rispondono a Zangrillo’: il professor Zangrillo è uno scienziato, con indici ’h’ (ossia pubblicazioni e citazioni ricevute) molto più alti di chi replica. Le sue parole sono state travisate: il suo messaggio, il messaggio di noi clinici, vuol essere una rassicurazione agli Italiani. Prima eravamo molto preoccupati, ora siamo sollevati. Lavorate, viaggiate, divertitevi, con prudenza e buon senso. Si può e si deve ripartire. Lo dice l’evidenza clinica. Per la validazione scientifica occorre tempo: nel caso dell’Hiv le prime osservazioni cliniche del 1980 hanno trovato prova scientifica nel 1984”. CONTINUA A LEGGERE QUI