Cronaca

Duplice omicidio Vasapollo e Ruggiero, chiesto l’ergastolo per il boss Grande Aracri

Nell’ambito del processo "Aemilia 1992", il pm Ronchi ha invocato il carcere a vita per altri tre imputati. La sentenza è attesa per luglio

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Il pm della Dda Beatrice Ronchi al termine della requisitoria davanti ai giudici della Corte di assise di  Reggio Emilia, nell’ambito del processo “Aemilia 1992” ha chiesto la condanna all’ergastolo per quattro imputati:  il boss Nicolino Grande Aracri (recluso nel carcere di Opera, l’unico videocollegato), Angelo Greco, Antonio Ciampà e Antonio Le Rose, accusati di omicidio volontario, premeditato e aggravato del metodo mafioso nei confronti di Nicola Vasapollo e Giuseppe Ruggiero.  Vasapollo, 33enne di Cutro, è stato assassinato il 21 settembre 1992 a Reggio Emilia e di Ruggiero, 35enne cutrese, freddaro da quattro uomini travestiti da carabinieri il 22 ottobre ‘92 a Brescello. Le parti civili hanno avanzato le richieste di risarcimento danni: 100mila euro per il Comune di Brescello e 300mila per l’associazione Libera. Tra due settimane si riprenderà con le udienze con le repliche delle difese, mentre la sentenza, salvo rinvii è prevista per il 17 luglio.

Le altre condanne. Nell’ottobre 2018 erano stati condannati in abbreviato Nicolino Sarcone a 30 anni e il pentito Antonio Valerio a 8 anni. E sempre per gli stessi omicidi vennero già condannati all’ergastolo Raffaele Dragone – figlio di Antonio Dragone, ucciso nel 2004 nella successiva faida coi Grande Aracri – e Domenico Lucente, che si suicidò in carcere dopo la sentenza.

Le cosche rivali. Al centro del processo, cominciato l’11 febbraio 2019, la faida tra le cosche rivali Vasapollo-Ruggiero e Dragone-Grande Aracri-Ciampà-Arena, per l’egemonia della criminalità organizzata soprattutto per quanto concerne il traffico di droga tra Emilia-Romagna, Calabria e Lombardia.

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