Politica

Discarica a Sant’Onofrio, arriva l’ok dei sindaci: disco verde allo studio di fattibilità

Alla presenza dell'assessore regionale Ultimo l'Ato di Vibo Valentia ha deciso: nonostante le polemiche il progetto va avanti. La questione rifiuti, però, continua ad animare lo scontro politico

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L’Ato numero quattro, l’assemblea dei sindaci del Vibonese, ha deciso: l’eco-distretto a Sant’Onofrio, con annessa discarica, si farà. O meglio, per il momento sarà predisposta la gara per individuare i progettisti che si occuperanno dello studio di fattibilità, dello studio definitivo e di quello esecutivo. Il responsabile unico del procedimento (rup) sarà la dirigente del Comune di Vibo Adriana Teti, che ha precisato che il progetto andrà per step: se dopo lo studio di fattibilità i tecnici diranno che il luogo non è idoneo, allora non si procederà e l’idea verrà definitivamente abbandonata.

Ordinanza regionale “illegittima”. La votazione – che ha visto 32 favorevoli, 3 contrari (i sindaci di Filogaso, Stefanaconi e Monterosso Calabro) e 1 astenuto – è avvenuta dopo una discussione che ha visto il sindaco di Vibo Valentia, Maria Limardo, ricordare – alla presenza anche dell’assessore regionale all’ambiente, Sergio De Caprio, e del prefetto di Vibo, Francesco Zito – tutti i passaggi che nel corso degli anni hanno portato all’individuazione dei luoghi dove (forse) nasceranno l’eco-distretto e la discarica. Definendo inoltre “epocale” l’ordinanza regionale di pochi giorni fa: “Attua una rivoluzione, perchè sottrae le discariche alla logica privata e le riporta all’alveo pubblico, che non comporta il monopolio”. A lei ha risposto il sindaco di Filogaso Massimo Trimmeliti che, riportando la voce anche del sindaco di Stefanaconi e di Pizzoni, ha invece definito il provvedimento regionale “illegittimo” per via di “macroscopiche violazioni di legge: l’organo regionale ha violato gli stringenti obblighi sia di motivazione che di istruttoria tecnica”.

I dubbi sull’eco-distretto. Nel merito dell’eco-distretto e della discarica, invece, il primo cittadino di Filogaso ha ricordato che c’è stato un sopralluogo dei tecnici regionali che ha messo nero su bianco l’esistenza di vincoli ambientali escludenti. A lui ha fatto eco il sindaco di Stefanaconi, Salvatore Solano, che ha fatto presente il potenziale spreco di soldi pubblici se si affidano tutte le fasi della progettazione contemporaneamente e poi il luogo risulterà non idoneo. Il sindaco Limardo e la dirigente Teti hanno da parte loro precisato che l’esame dei tecnici regionali non è stato approfondito ma meramente de visu, e che “non esiste eco-distretto senza discarica”. Aggiungendo poi, nel merito della questione economica, che Invitalia – a cui il sindaco di Vibo ha proposto di fare riferimento per la progettazione – ha assicurato che si può agire per step, e quindi inizialmente verrà approvata, e finanziata, solo la fase dello studio di fattibilità.

Credito di 130mila euro per il Comune di Vibo. La discussione dell’Ato ha poi visto il sindaco Limardo comunicare che, in attuazione dell’ordinanza regionale, è stato individuato un capannone in località Badia Falcone (“che non ha niente a che vedere con la vecchia discarica” precisa) per lo stoccaggio dei rifiuti. Ha inoltre chiesto ai diversi sindaci dei comuni della provincia di pagare la propria quota inerente l’impianto dell’Ecocall di Vazzano, dove viene conferito l’organico: il Comune di Vibo vanta crediti dagli altri comuni, poichè ha anticipato la somma dovuta all’impianto, per 130mila euro. “Noi abbiamo anticipato finchè abbiamo potuto – ha sottolineato Maria Limardo – vi chiedo di fare uno sforzo sui vostri bilanci. Siamo in una situazione di difficoltà oggettiva, vi chiedo di pagare entro la fine di questo mese. Non ci mettete in condizione di impedire i conferimenti ai comuni non in regola con i pagamenti”.

Tariffe diverse in base alla raccolta differenziata. I sindaci hanno infine discusso, molto animatamente, sulla possibilità di differenziare le tariffe (e quindi di conseguenza il costo per i cittadini) in base alla percentuale di raccolta differenziata prodotta, andando a scaglioni. Il costo del conferimento dell’indifferenziato all’Ato di Catanzaro, infatti, è di circa 208 euro a tonnellata (per avere un’idea delle quantità, Vibo, comune capoluogo, produce circa 120-140 tonnellate a settimana). È stato proposto però una sorta di premio indiretto ai comuni virtuosi, modellando la cifra: chi fa meno raccolta differenziata pagherà più di 208 euro a tonnellata, chi invece differenzia di più pagherà una cifra inferiore. L’obiezione principale, però, è stata che chi differenzia di più viene già “premiato” in quanto ha meno indifferenziata da conferire, quindi meno tonnellate da pagare. L’assemblea ha quindi deciso… di non decidere. Si è fatto tardi, troppa confusione, le proposte non sono chiare: se ne discuterà la prossima settimana.

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