Bandi sociale a Vibo, tante assunzioni per lavorare a scuola in…estate

Nonostante le critiche portate avanti da maggioranza e opposizione sono diverse le questioni ancora non risolte dagli uffici del Comune

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Il sospetto, quando si parla di assunzioni nel pubblico, è sempre che gli errori siano finalizzati a favorire qualche “amico” e non a tutelare la collettività. E nel Comune di Vibo Valentia le assunzioni in programma, nel sociale, non sono certo poche: si parla di tre bandi – per l’assistenza educativa domiciliare e per il sostegno scolastico ed extrascolastico ad allievi disabili – per un totale di oltre 13 figure tra amministrativi, psicologi, educatori, coordinatori e assistenti all’autonomia e alla comunicazione.

Maggioranza e opposizione.  Nella maggioranza in particolare sembra aver preso particolarmente a cuore la questione Lorenza Scrugli, ex presidente della quarta commissione che si occupa dei Servizi sociali (che ha lasciato la presidenza in polemica con la gestione del Sociale da parte dell’Amministrazione Limardo), che per questo è stata anche costretta a difendersi dall’accusa di portare avanti una battaglia meramente politica.

Le questioni ancora non risolte. I bandi intanto rimangono pressoché gli stessi, a seguito di aggiustamenti meramente formali e non sostanziali da parte degli uffici comunali. E così non è ancora ben chiaro perchè chi viene assunto per aiutare i ragazzi con disabilità potrebbe finire dietro una scrivania; perchè si programmano assunzioni di assistenti alla comunicazione durante il periodo estivo, quando le scuole sono chiuse; o perchè il periodo lavorativo previsto da uno dei bandi è dal 1 giugno al 31 dicembre, visto che si parla di operatori in presenza nelle scuole che, da giugno a settembre, non sono popolate dagli studenti.

Niente strumentalizzazioni. Tante questioni su cui maggioranza e opposizione vogliono vederci chiaro, al punto che qualche esponente delle due fazioni ieri ha scambiato qualche battuta a riguardo prima dell’inizio del Consiglio comunale: da una parte si è ringraziato per l’appoggio fornito, dall’altro si ricordava che la tutela del sociale non ha, e non deve, avere alcun colore politico. Sperando che qualcuno non cada nella tentazione di strumentalizzare, e non sarebbe certo la prima volta, anche il sostegno ai più deboli. (a.s.)

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