Cronaca

“Trigarium” contro la cosca di Roccabernarda, chiesti circa 200 anni di reclusione

Gli imputati, sono accusati a vario titolo  di associazione mafiosa, estorsione, abuso d'ufficio e falso ideologico

tribunale-crotone

Pene dai 2 ai 30 anni di reclusione sono stati chiesti dal pm della Dda di Catanzaro Paolo Sirleo per 14 imputati coinvolte nell’inchiesta “Trigarium” contro la cosca Bagnato di  Roccabernarda, il blitz antimafia che ha portato il 30 luglio 2018, la Compagnia dei carabinieri di Petilia Policastro all’esecuzione di 11 ordinanze di custodia cautelare in carcere su richiesta della distrettuale.

Davanti al tribunale collegiale di Crotone, la pubblica accusa ha invocato per Salvatore Aprigliano, 10 anni; Antonio Bagnato, 30 anni; Giuseppe Bagnato, 20 anni; Maurizio Bilotta, 17 anni; Antonio Cianflone, 30 anni; Domenico Colao, 2 anni; Salvatore Fonte, 2 anni; Domenico Inquinta, 6 anni; Giovanni Iaquinta, 5 anni;  Antonio Marrazzo, 25 anni;  Michele Marrazzo, 18 anni; Luigi Piro, 3 anni; Mauro Riccio, 18 anni; Valenti Carcea, 15 anni. Gli imputati, sono accusati a vario titolo  di associazione mafiosa, estorsione, abuso d’ufficio e falso ideologico, mentre per quanto riguarda il filone sul tentato omicidio di Raffaele Castiglione e sull’omicidio del fratello Rocco, avvenuti il 31 maggio 2014, filone che ha dato vita all’inchiesta, è in corso il processo in Corte di assise a Catanzaro.

 

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