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Coronavirus, “così è stato disinnescato”. Dalle autopsie la strada per la cura

La missione del medico Gianatti nell’obitorio di Bergamo. Cortisone ed eparina hanno fermato la strage

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Lo sfracello è finito. Quando la città di Bergamo era nell’occhio del ciclone Coronavirus un medico di Sondrio, Andrea Gianatti, 55 anni, laurea a Pavia, responsabile dell’Anatomia patologica dell’Ospedale Papa Giovanni XXIII, avviava le prime indagini sui Covid, in obitorio. È sceso all’inferno con i suoi per un’impresa eroica. Ha studiato un centinaio di cadaveri, descrivendo quei fenomeni trombotici nelle arterie dei polmoni che hanno poi permesso ai clinici di fermare la strage. Anticoagulanti e antinfiammatori (eparina e cortisone) somministrati al momento giusto alle dosi ottimali, hanno invertito le sorti della guerra. Gianatti era sulla linea del Piave. Oggi gli sviluppi dell’indagine sono seguiti con interesse in tutto il mondo, l’Italia ha fatto scuola.

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