Alta velocità, Limardo: “Italo e Frecciarossa passino per Vibo Marina”

Il sindaco, durante la seduta del Consiglio comunale, ha annunciato la proposta che presenterà a Italo e Ferrovie dello Stato. Intanto Luciano affonda: "Seduta nulla"

consiglio comunale vibo

Continua a tenere banco la discussione sulla mancata sosta dei treni ad alta velocità nella stazione di Vibo-Pizzo. Il discorso è approdato anche in Consiglio comunale dove il sindaco di Vibo Valentia, Maria Limardo, ha annunciato quest’oggi che presenterà una proposta – dopo un confronto con le altre istituzioni – sia a Ferrovie dello Stato che a Italo perché prevedano una fermata, almeno nei periodi estivi, a Vibo Marina. Secondo il primo cittadino, infatti, è normale che siano stata escluse le stazioni del Vibonese in quanto “l’alta velocità ferma nei luoghi che riescono a prendere bacini di utenza maggiori: se l’obiettivo è quello di collegare velocemente punti d’Italia non possiamo pretendere che si fermi in tutte le stazioni”. Tuttavia, spiega, il porto di Vibo è collegato con le Isole Eolie, e per tale ragione “credo sia indispensabile che almeno uno dei due treni si fermi a Vibo marina, quantomeno nel periodo estivo, perché offre un assist commerciale di straordinaria rilevanza per via dei collegamenti con la Sicilia”.

Maggiori collegamenti. Altra forma di campanilismo? Assolutamente no, assicura la Limardo, in quanto “noi offriamo qualcosa, non chiediamo una fermata per mero spirito campanilistico: si tratta di un’occasione di sviluppo commerciale e di implementazione turistica sia per la Calabria che per la Sicilia”. La proposta ha trovato il pieno consenso della maggioranza, tra cui Fratelli d’Italia che ha annunciato di aver ritirato l’ordine del giorno sulla questione per aderire alla proposta del sindaco. Dai banchi dell’opposizione, invece, la consigliera Loredana Pilegi ha sottolineato la necessità di chiedere alla Regione maggiori collegamenti interni: “Il grosso problema non è che Italo non si fermi, il problema sono le infrastrutture. Italo deve fare profitti quindi ci va bene che si fermi a Lamezia, ma il Comune si deve adoperare per promuovere collegamenti che portino queste persone da Lamezia a Vibo”.

Dal Pd a Forza Italia. La seduta del Consiglio comunale si è tenuta a porte chiuse per via dell’emergenza Coronavirus. A riguardo la consigliera Pilegi ha chiesto espressamente al presidente dell’Assemblea, Rino Putrino, di consentire la presenza della stampa per tutelare il diritto di cronaca e all’informazione. Putrino ha accolto favorevolmente l’istanza ma, ha precisato, si tratta di disposizioni governative “che purtroppo non posso modificare”. Successivamente lo stesso presidente ha ufficializzato il passaggio di Giuseppe Russo – eletto nel PD – dal gruppo misto a Forza Italia. Russo ha espresso un “primo e profondo ringraziamento” al senatore Giuseppe Mangialavori, al sindaco Limardo e a tutto il gruppo consiliare, per poi ricordare l’ex sindaco di Sant’Onofrio Tito Rodà, scomparso prematuramente qualche giorno fa.

Variazioni al bilancio. Dopo aver approvato all’unanimità il regolamento “per l’esposizione e l’utilizzo delle bandiere e altre insegne distintive” la seduta si è accesa durante la discussione su due variazioni al bilancio. Si trattava, come ha spiegato l’assessore Nardo presente in videoconferenza (poichè per precauzione si trova in quarantena volontaria), di ratificare variazioni necessarie per inserire gli aiuti previsti dal Governo per l’emergenza Covid. “Sono due variazioni di pari importo in entrata e in uscita – ha spiegato – di 248mila euro di buoni spesa (a cui si aggiunge l’entrata di 100mila euro per tutte le donazioni che possono venire da soggetti privati) e di 21mila per il trasferimento dal Governo per la sanificazione e altre spese. L’equilibrio di bilancio rimane garantito perché l’importo in entrata è lo stesso previsto in uscita”.

L’attacco del PD. Dall’opposizione Stefano Luciano, ex candidato a sindaco per il centrosinistra, ha colto l’occasione per attaccare l’Amministrazione per aver “perso aderenza alla città dopo un solo anno”. Dopo aver eccepito la nullità della seduta per mancanza di adeguato preavviso (è stata infatti convocata 4, e non 5, giorni lavorativi prima) ha infatti motivato il suo voto contrario alle variazioni al bilancio in quanto, per una serie di ragioni, “non c’è un rapporto fiduciario con la maggioranza”: “Oggi – ha dichiarato – dare una fiducia politica a questa Amministrazione significherebbe non prendere atto che è passato un anno dalle elezioni e i risultati non sono stati raggiunti”. Secondo Luciano, infatti, i commercianti sono scontenti dell’operato della Limardo e del “bluff” del suolo pubblico gratuito, perchè “secondo lei un commerciante fa un investimento di 5-6mila euro per costruire un gazebo per poi doverlo togliere poco dopo o per pagare successivamente il suolo pubblico?”; sottolineando, poi, anche l’assenza di un piano di emergenza rifiuti a livello comunale e la questione dell’alta velocità indice, secondo l’esponente del PD, del fatto che “Trenitalia snobba la classe politica che gestisce il territorio” perché si tratta di una stazione “sostanzialmente abbandonata”.

Seduta rinviata. Alle parole di Luciano non c’è stata però alcuna replica – né sono state votate le variazioni al bilancio – perché la maggioranza, dopo aver chiesto una sospensione della seduta per pochi minuti per “ragguagliarci su alcuni passaggi”, ha abbandonato l’aula facendo venire meno il numero legale.

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