Politica

Rifiuti, da Sant’Onofrio un altro “no” alla discarica

I consiglieri di opposizione del gruppo "Insieme per la Rinascita" sottoscrivono le preoccupazioni del presidente della Provincia e del sindaco di Filogaso

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Il gruppo di opposizione nel consiglio comunale di Sant’Onofrio, “Insieme per la rinascita”, contrario all’ordinanza della Governatrice Jole Santelli che prevede la pubblicazione entro venti giorni della gara per la progettazione dell’impianto con annessa discarica su quel territorio, rimarca per l’ennesima volta il proprio “No alla discarica”.

Sulla vicenda è stata presentata una petizione “agli organi competenti dal Comitato NO Discarica sottoscritta da oltre mille santonofresi e cittadini dei comuni limitrofi”.

“Non siamo favorevoli -scrivono i consiglieri comunali Giosuè Monardo e Pino Arcella – alla realizzazione dell’eco – distretto in località Vajoti. Inoltre, nonostante le tante richieste, non abbiamo avuto alcun riscontro relativo alla valutazione dei costi-benefici, dell’impatto ambientale e della ricaduta sulla salute per i cittadini dei comuni interessati”.

I consiglieri Arcella e Monardo, riconfermano che “vista la popolazione utente della provincia di Vibo Valentia è inutile la realizzazione di un eco-distretto poiché si può benissimo continuare a dirottare i rifiuti fuori provincia. Proponiamo, invece, di implementare in maniera ottimale in tutti i Comuni la raccolta differenziata ed utilizzare le somme disponibili per la realizzazione dell’eco-distretto, per il trattamento in loco dei soli rifiuti differenziati con una piattaforma propria, vista anche la disponibilità di conferire in altri impianti della Regione la frazione indifferenziata”.

Condivisibili, a loro dire, “le preoccupazioni e le posizioni assunte del Presidente della Provincia Solano, nonché Sindaco di Stefanaconi e del Sindaco Trimmiliti di Filogaso contro l’ordinanza su menzionata, considerato che a tutt’ora non vi è uno studio di fattibilità dell’impianto che potrebbe evidenziare le cause ostative per la realizzazione dello stesso né tanto meno possono essere d’ausilio le rassicurazione del Presidente dell’Ato di Vibo Valentia”. Non rimane in tale situazione, di sottoporre la questione “ad un referendum popolare” per conoscere il parere dei cittadini.

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