Il Tribunale di Cosenza, in totale accoglimento delle richieste dell’avvocato Francesco Nicoletti ha assolto il 32enne pluripregiudicato rossanese, L.V., accusato di aver violato la misura della sorveglianza speciale impostagli con decreto del Tribunale di Cosenza.
I fatti. “L’uomo era stato sottoposto dal Tribunale di Cosenza alla misura della sorveglianza speciale – ricorda in una nota il legale – per le sue frequentazioni criminali, per la condotta complessivamente valutata sulla scorta della quale veniva formulato un giudizio di pericolosità in termini di attualità, stante la sua dedizione alla commissione di reati contro il patrimonio e connotati dall’uso di violenza contro la persona. Lo stesso Tribunale, inoltre, aveva definito allarmante la continuità della sua condotta delittuosa in considerazione della sua carriera criminale per aver commesso fatti gravi. All’imputato – aggiunge Nicoletti – erano state, pertanto, imposte specifiche prescrizioni: non detenere o portare armi, non associarsi abitualmente a persone che avevano subito condanne e che erano sottoposte a misure di prevenzione e di sicurezza, vivere onestamente, rispettare le leggi, non dare ragione a sospetti; fissare la propria dimora e non allontanarsene senza preventivo avviso alla autorità di pubblica sicurezza; non rincasare la sera oltre le ore 21 e non uscire la mattina prima delle ore 7 senza comprovata necessità e senza averne dato tempestiva notizia alla autorità locale di pubblica sicurezza; non trattenersi abitualmente in osterie o bettole, discoteche, sale da gioco e simili locali e non partecipare a pubbliche riunioni; portare con sé la carta di permanenza esibendola ad ogni richiesta degli Ufficiali ed Agenti di Pubblica Sicurezza”. Al 32enne era stato inoltre imposto il versamento di una cauzione in denaro alla Cassa delle Ammende.
Il procedimento. In seguito alla contestazione di violazione della misura della sorveglianza speciale, il Tribunale di Cosenza in totale accoglimento delle difese dell’avvocato Francesco Nicoletti, ha assolto il 32enne L.V. con la formula “perché il fatto non costituisce reato”.
