Cronaca

Morte di Annamaria Sorrentino, indagato per omicidio anche l’amico Gaetano

Lo conferma la supertestimone Claudia, che avrebbe assistito alla scena in videochiamata. Il possibile movente dell'omicidio

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C’è una nuova svolta nel caso della morte, inizialmente catalogata come omicidio, di Annamaria Sorrentino, avvenuta nell’agosto dello scorso anno a Parghelia, in provincia di Vibo Valentia. Oltre al marito della giovane, Paolo Foresta, sarebbe indagato per omicdio preterintenzionale anche un suo amico, Gaetano Ciccareli. Secondo quanto riporta il quotidiano “Cronache di Napoli”, per la procura di Vibo Valentia sarebbe stato proprio l’amico a spingere Annamaria dal balcone della casa dove stava trascorrendo le vacanze estive.

Il possibile movente del delitto. Il giorno del delitto, il 16 agosto scorso, Gaetano e sua moglie si trovavano nella casa di Parghelia in cui Annamaria e suo marito Paolo si erano trasferiti da Melito (Napoli) per il Ferragosto, insieme a una altra coppia, quella di Salvatore e sua moglie Daniela. Il gruppo, è riportato sul settimanale “Giallo”, ha coabitato nella piccola casa di villeggiatura solo per poche ore, trascorse tra liti, urla e l’intervento dei carabinieri per una chiamata dei vicini. Motivo del conflitto, secondo quanto ricostruito dal lavoro della Procura, era la relazione extraconiugale tra la vittima, Annamaria e Salvatore, uno degli altri villeggianti. La relazione sarebbe stata palesata da sua moglie Daniela a Paolo prima della partenza e sarebbe poi diventata centrale scatenando un conflitto che aveva trasformato quella casa, nelle ultime 48 ore prima della tragedia, in una polveriera. Sembra che Annamaria, “rea” di aver intrapreso la relazione con Salvatore, amico di suo marito, avrebbe subito una sorta di processo, tanto che i vicini l’avevano sentita gridare aiuto, mentre al suo indirizzo venivano lanciati insulti e improperi da parte degli altri. Benché sordi, infatti, tutti i presenti erano in grado di comunicare con la voce.

Il ruolo di Gaetano. Gaetano, oggi indagato per la morte di Annamaria, è apparso da subito come una figura centrale nella vicenda. È stato lui a insistere per andare in vacanza fuori dalla Campania con gli amici, tutti sordi, insistendo al punto di prestare i soldi ai compagni di viaggio pur di partire per trascorrere qualche giorno nella provincia di Vibo Valentia. Sempre Gaetano, dopo la drammatica caduta di Annamaria dal balcone, è stato notato per aver tentato di fuggire dalla scena mentre la ragazza giaceva riversa sul selciato agonizzante. È stato bloccato da alcuni residenti che lo hanno trattenuto sul posto. Ancora Gaetano, avrebbe dissuaso gli amici della comunità dei sordi che frequentavano dal partecipare alla fiaccolata per chiedere giustizia per Annamaria.

La sedicente testimone. Nell’inchiesta, recentemente, è entrata anche un’altra figura chiave, il cui ruolo andrà approfondito nel corso dei prossimi giorni. Si tratta di Claudia, sedicente testimone, anche lei sorda, che solo negli ultimi mesi si è fatta avanti per testimoniare di aver visto la caduta durante una videochiamata con Annamaria, chiamata della quale i tecnici cercheranno traccia sul suo telefonino. Annamaria, proprio come aveva fatto con la sorella Luisa Sorrentino poco prima, aveva cercato di chiedere aiuto. La prima chiamata era stata interrotta proprio da Gaetano e da Paolo, che si era sostituito alla moglie in videochiamata dicendo alla cognata che andava tutto bene e non c’era motivo di andare a prendere Annamaria in auto, come Luisa voleva fare. La seconda chiamata a Claudia, invece, sarebbe andata avanti non vista con il telefono appoggiato sul tavolino presente sul balcone, dove era solita appoggiarlo l’ex miss, in modo da avere le mani libere per poter parlare con la lingua dei segni. Ebbene, secondo la sua testimonianza, Claudia avrebbe visto Gaetano spingere forte Annamaria sbattendola contro balaustra in legno. Scioccata, Claudia avrebbe riagganciato e tenuto per sé quanto aveva visto per timore. Anche suo marito, infatti, le aveva intimato di tacere.

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