Cultura & spettacolo

Estemporanea di scrittura creativa al Morelli di Vibo per ricordare Falcone e Borsellino

Protagonista la III B, guidata dalla docente di Lingua e letteratura italiana, la prof.ssa Maria Concetta Preta

falcone

Nell’ambito della Didattica a Distanza messa in campo dall’IIS “Morelli-Colao”, guidato dal dirigente Raffaele Suppa, si è svolta ieri, in occasione della Commemorazione annuale della Strage di Capaci una coinvolgente estemporanea di scrittura creativa che ha coinvolto la classe III B del Liceo Classico M. Morelli, guidata dalla docente di Italiano, prof.ssa Maria Concetta Preta.

Scuola e studenti a contatto. Avvalendosi della metodologia digitale in uso nella scuola, che non ha mai interrotto le lezioni nel delicato momento del lockdown, la classe ha proposto le proprie riflessioni sul tragico momento in un Laboratorio di Competenze scritte delle idee. La mini-lesson della prof.ssa Preta, ovvero il “lancio” per la stesura di testi in diretta, è stata la seguente: “Per non dimenticare, mai”; “Per essere uomini e donne liberi”; “Per riflettere, parlare, scegliere”; “Capaci è un buco nero della nostra storia civile”; “Capaci è un simbolo da cui ripartire”;
“Capaci fu, è, sarà”.

Quindi tutti gli allievi hanno dato prova di grande solerzia e con idee semplici ma profonde hanno creato il loro “albo della riflessione sulla realtà” che è stato sottoposto a editing dalla loro docente.

Ecco alcune delle loro riflessioni: “Quella di Giovanni Falcone è una storia che deve far riflettere per ciò che simbolizza: una lotta aperta tra mafia e Stato che ha raggiunto il suo punto più alto. Si tratta di un episodio senza precedenti, e non è un caso che Totò Riina e soci abbiano deciso di alzare la posta in gioco: l’esplosione è una vera e propria prova di forza, lanciata per scongiurare il pericolo di un’inchiesta che stava svelando meccanismi e particolari dell’organizzazione troppo pericolosi.
Continuiamo a combattere questa terribile guerra senza mai arrenderci per poter continuare quello che Falcone ha cominciato e prenderci la vittoria che ci spetta per noi stessi e per l’intero Paese!”

“Ricordare”: ricordare è importante per non dimenticarci mai di tutte le azioni che hanno compiuto degli eroi nonostante la paura. Il 23 maggio del 1992 muore un eroe che ha fatto di tutto per estirpare il male da questa terra. Ma noi non molliamo e siamo sempre speranzosi. La mafia si può combattere anche nel piccolo e nel quotidiano, non serve essere per forza magistrati.
E noi non dobbiamo abbatterci, ma continuare a resistere”

“23.05.1992: Improvvisamente, l’Inferno. Volano in cielo, letteralmente, Giovanni Falcone, magistrato simbolo della lotta antimafia, e tutta la sua scorta. Nulla da fare, muoiono tutti. Il panico. Tutti sanno, tutti vedono. Grandi, piccoli, giovani, anziani. La mafia ha colpito, di nuovo. E lo ha fatto, come sempre, di fronte agli occhi di tutti, sì, ma senza farsi vedere. É necessario che tutti capiscano e sappiano da che parte stare di fronte a queste tragedie. Non abbiamo paura, abbiamo il coraggio di denunciare e di liberare noi e il mondo, una volta per tutte, da questa orribile, atroce, violenta, insensata, organizzazione di folli. “La mafia uccide, il silenzio pure”.

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