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Le mazzette prese dal giudice Petrini e le sentenze pilotate a Catanzaro

Le motivazioni del provvedimento di sequestro vergato dal gip del Tribunale di Salerno su un giro di processi aggiustati in cambio di soldi

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“Sussiste l’esigenza di assicurare, nelle more della definizione del procedimento penale, somme di denaro costituenti il profitto del reato o i beni di cui gli indagati abbiano la disponibilità per un valore corrispondente a quello del profitto-somme e beni suscettibili di confisca”. Il gip del Tribunale di Salerno Giovanna Pacifico motiva il provvedimento di sequestro preventivo finalizzato alla confisca e richiesto dalla Dda campana per un importo complessivo di 61.500 euro nell’ambito dell’inchiesta su un giro di processi aggiustati in cambio di soldi in Corte di appello e nella Commissione tributaria di Catanzaro, nome in codice “Genesi”, con la complicità di giudici, avvocati e professionisti.

Le bustarelle. Nell’atto, il giudice fa riferimento all’interrogatorio del 20 gennaio 2020 in cui Emilio Santoro, medico in pensione. dichiara di aver consegnato al giudice Marco Petrini a più riprese la somma di 50- 60 mila euro. Somme relative a diverse vicende giudiziarie contestate dalla distrettuale di Salerno e confermate dallo stesso Petrini, che nell’interrogatorio del 31 gennaio 2020 a sua volta riferisce di aver ricevuto a più riprese svariate somme di denaro da  Santoro per un importo per lo più pari a 1.500 euro per volta, consegnatigli in contanti, precisando che, con il tempo, le vicende relative all’incidente di esecuzione promosso dall’ex consigliere regionale Giuseppe Tursi Prato e il procedimento di appello a carico di Antonio Saraco si erano andate sovrapponendo, così che le dazioni di denaro da parte di Santoro in suo favore erano avvenute in relazione ad entrambe le vicende giudiziarie. Nel corso dello stesso interrogatorio, Petrini racconta anche di un’ulteriore somma di denaro ricevuta per aggiustare “la situazione economica” di Antonio Saraco, riferendo che, qualche tempo prima dell’udienza camerale del 1 agosto 2018, si era incontrato con Claudio Schiavone e Emilio Santoro a Lamezia terme, nell’androne del palazzo della propria abitazione. Claudio Schiavone, come promesso, gli aveva consegnato, alla presenza ed insieme a Santoro, una busta contenente la somma di 10mila euro, come corrispettivo della decisione favorevole alla restituzione dei beni alla famiglia Saraco, che Petrini si impegnava ad adottare (ed effettivamente adottava, con provvedimento del 1 agosto 2018 come accertato in atti).

Processi truccati. Nella stessa occasione Petrini riferisce anche sulla richiesta di un suo intervento nella vicenda giudiziaria che coinvolgeva Vincenzo Arcuri,  raccontando che Santoro accompagnò lo stesso Arcuri il 29 luglio 2019 in Commissione tributaria, in quella occasione Arcuri e Santoro gli consegnarono una copia dell’atto di appello contro la sentenza del Tribunale di Crotone, chiedendogli di intervenire, affinchè in grado di appello la sentenza fosse riformata, con pronuncia di assoluzione per Arcuri. Contestualmente i due gli consegnarono anche una copia della sentenza civile del Tribunale di Catanzaro che di fatto aveva bocciato la domanda di Arcuri che agiva nei confronti della Protezione civile per il riconoscimento dell’importo pari a 500 mila euro circa. Anche in questo caso entrambi chiedevano a Petrini di intervenire in favore di Arcuri nella fase di appello del relativo contenzioso: il procedimento civile era assegnato alla terza sezione civile del Tribunale di Catanzaro, presieduta da Petrini che tuttavia non avrebbe trattato personalmente un procedimento assegnato ad altri magistrati. In quella occasione in data 29 luglio 2019, Santoro gli consegnò una somma di denaro contante pari a 1.500 euro alla presenza di Arcuri.

Il sequestro. Il provvedimento di sequestro che i finanzieri di Crotone hanno eseguito è frutto delle ulteriori indagini svolte per quantificare le somme di denaro corrisposte a titolo di corruzione al giudice Petrini. In particolare sono stati sequestrati 10.988,37 euro a Petrini, 39.011,63 euro a Santoro, 10mila euro a Francesco Saraco e 1.500,00 euro ad Arcuri per un totale di 61.500 euro. (g.p.)

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