Cronaca

Corruzione in Tribunale a Catanzaro, il magistrato Petrini a giudizio immediato

Sei in tutto gli imputati, coinvoti nell'inchiesta "Genesi" per i quali il gip del Tribunale di Salerno ha disposto il giudizio immediato

petrini

Saltano il filtro dell’udienza preliminare Vincenzo Arcuri, Lugi Falzetta, il giudice della Corte di appello di Catanzaro Marco Petrini, il medico Emilio Santoro, detto Marco, l’avvocato Francesco Saraco, l’ex consigliere regionale Giuseppe Tursi Prato, coinvolti nell’inchiesta della Dda di Salerno, nome in codice Genesi, che ha svelato un sistema di corruzione all’interno della Corte di appello e della Commissione Tributaria di Catanzaro, con una serie di “processi aggiustati”, con la complicità di giudici, avvocati e cancellieri. Un’inchiesta che ha portato la Guardia di finanza lo scorso mese di gennaio a notificare otto misure cautelari di cui sette in carcere e uno agli arresti domiciliari. Il gip del Tribunale campano, accogliendo la richiesta dei magistrati della Distrettuale di Salerno, ha disposto per i sei imputati, destinatari, all’epoca dei fatti di una misura cautelare in carcere, accusati a vario titolo di  corruzione per un atto contrario ai doveri di ufficio, corruzione in atti giudiziari aggravata dalle modalità mafiose, il giudizio immediato. Le prove raccolte sono tali, secondo il gip, da escludersi la celebrazione di un’udienza preliminare per gli imputati il cui processo inizierà il 9 giugno davanti ai giudici del Tribunale collegiale di Salerno.  I legali difensori potranno però chiedere nei termini di legge il rito abbreviato che nel caso di condanna comporta lo sconto di un terzo di pena (g.p.)

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