Sanitari in prima linea contro il coronavirus, Talesa: “I delatori escano allo scoperto”

Il direttore del 118 nella Calabria centrale rompe gli indugi e si schiera con il commissario vibonese vittima di "attacchi senza scrupolo per costruire destini individuali"

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Lavorano notte e giorno da oltre due mesi. Con le difficoltà che comporta l'impegno sul fronte sanitario in una regione in cui operare è più difficile che altrove. Accettano i suggerimenti, ma "delle critiche strumentali" sono ormai stanchi. Medici e infermieri, management e personale sanitario, almeno in questa fase, si attendono "un minimo di riconoscenza".

Lo sfogo. A sbottare è Antonio Talesa, uno di quelli che hanno imparato a stare sul fronte, a lottare contro il tempo per sottrarre tanta gente a un destino segnato. Medico di lungo corso, attuale direttore del servizio di 118 nella Calabria Centrale, di obiezioni con secondi fini, il dottor Talesa non ne può più. "Bisogna smetterla con questi articoli fatti da personaggi oscuri che non si palesano e con i continui attacchi di stampa che mirano a denigrare l’operato di un commissario straordinario, uomo di eccellenti qualità professionali e morali, oltre che di un tavolo tecnico formato da professionisti che, pur in età avanzata, non si risparmiano per creare percorsi virtuosi attenzionado particolari di ogni genere per proteggere i cittadini da eventuali infezioni".




Impegno costante. "In due mesi di incessante attività che comporta notevole dispendio di energie, senza badare a pranzi, cene o famiglie, illustri professionisti vibonesi -affonda Talesa - si stanno dedicando anima e corpo accanto a un commissario che ci supporta in tutte le scelte nella costruzione di percorsi Covid dedicati".  Pertanto, "è singolare assistere quotidianamente a queste azzeccagarbugliate, abbaiate alla luna e senza senso, da personaggi sconosciuti, di cui non si conosce né il nome né la professione che per loro natura sono devoti alla critica, non conoscendo il significato profondo di ciò che si è realizzato fino ad oggi".

I tamponi. "La sorveglianza è stata massima, in provincia, come testimoniano le 740 persone in quarantena fiduciaria, regolarmente sottoposte a tampone. Non si è mai sottratto alcun professionista a tale metodica, qualora clinica, anamnesi e storia epidemiologica ne abbiano fornito le dovute indicazioni".  E l'Asp Vibo "non ha mai lesinato -attacca il Direttore del 118 - dispositivi di protezione individuale, grazie al costante controllo e interessamento del commissario ed alle forniture fatte regolarmente dalla Prociv". Il dott. Giuliano "si è interessato personalmente per recuperare tutto l’occorrente necessario per la protezione dei sanitari preposti alla sorveglianza e alla cura di questa patologia".

Denigrazione e delazione. "Sarebbe il caso -conclude Talesa - che qualcuno di questi anonimi delatori trovi il coraggio di uscire allo scoperto proponendo soluzioni che, ove mai percorribili, non troverebbero sicuramente ostacolo ad essere accolte dal tavolo tecnico e dal commissario straordinario". Ma attenzione: "I percorsi non si costruiscono con la denigrazione e la delazione, ma con la convivenza armonica di soggetti diversi che liberamente esprimono la propria opinione nelle sedi competenti. Adire di continuo allo scandalo attraverso i media, otterrà il solo effetto di rendere poco sereni gli operatori, non  fermerà ugualmente incessante corsa di questo sciagurato male che ha straziato l’anno corrente. Noi sanitari esposti in prima linea e a rischio della nostra vita, saremo sempre e comunque attenti e vigili a curare anche coloro i quali, seduti dietro la scrivania ed al riparo da eventuali infezioni, pensano di delegittimare il nostro modus operandi. Sicuramente non per la costruzione di un destino sociale, ma di qualche destino individuale".